Ds, l’addio di Bragaglio

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Claudio Bragaglio
Claudio Bragaglio

Da il Brescia 5 maggio 2007 (silvana salvadori)

Cinquanta minuti per dire addio alla segreteria provinciale. Così ieri Claudio Bragaglio, in apertura della seconda fase del quarto congresso provinciale dei Ds, ha concluso i suoi sei anni di segretariato. Alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, di tutti i colleghi di partito, e di un auditorium al completo. Bragaglio non ha parlato del nuovo segretario (il vicesindaco di Ghedi Beppe Franzoni) che prenderà il suo posto, si è limitato a nominarne la figura per ricordare che ora toccherà a lui seguire il nuovo cammino del Partito democratico, oggi alla fase costituente. Un processo che il segretario uscente auspica sia nel segno dell’unità «fra maggioranza e minoranza, per rivedere insieme il manifesto dei saggi e capire, fra le altre cose, il collocamento del Pd all’interno del socialismo europeo». Per quasi mezz’ora il discorso di Bragaglio ha toccato tutti i temi dell’attualità nazionale, dalla situazione economica e finanziaria al mutamento del clima per il quale crede in un «radicale cambiamento degli stili di vita per favorire l’ambiente», dalla legge elettorale e referendum ai Dico «smarriti all’orizzonte». Ha parlato anche dei cattolici nel panorama politico e ha ripreso, ma non condividendole fino in fondo, le considerazioni di Piero Fassino a Firenze secondo cui «senza Partito democratico nascerebbe un centro cattolico alternativo al centro sinistra». Il Partito democratico, infatti, ha occupato i pensieri di Bragaglio per gran parte del discorso: «Ognuno deciderà alla fine della fase costituente, perchè i “se” dovranno venire dopo i “come”. E auspico che sia una vera fase si confronto, che parta dal basso, con primarie aperte magari anche con il voto ai sedicenni». Ma l’attualità locale incalza, e l’assessore Bragaglio non ha potuto evitare di ricordare l’importante appuntamento amministrativo dell’anno prossimo, insieme con le imminenti elezioni in nove Comuni della nostra provincia.
La voce si è fatta più vibrante nel ribadire che «la Loggia e la sua piazza non possono essere lasciati alla destra», e anche nell’indicare in Desenzano, e nella lista del sindaco Pienazza che si confronterà a fine mese con il voto dei suoi concittadini, una «direzione da seguire perché ha saputo andare oltre il centro sinistra». Il primo accenno all’avversaria amministrazione provinciale Bragaglio lo ha fatto parlando di sicurezza, e ricordando alla platea come questo argomento sia stato «strumentalizzato dal centro destra, in particolare dalla Lega. Strumentalizzazione che non è riuscita, anche perchè le amministrazioni comunali e provinciali di destra, Milano sopra tutti, non hanno saputo fare meglio di noi». L’applauso scrosciante del pubblico è arrivato in conclusione, quando il segretario uscente ha ringraziato tutti per nome, ricordando quanto siano «le critiche più aspre quelle che ti spronano a migliorare».

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