Ecco il piano delle piste ciclabili

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    E’ stato recentemente approvato dal Consiglio Provinciale il nuovo piano che armonizzerà e metterà in rete tra loro la maggior parte, anzi è il caso di dire tutte, le piste ciclabili della nostra provincia. Con una certa soddisfazione l’assessore ai lavori pubblici Mauro Parolini e il presidente Cavalli hanno parlato di un progetto davvero ambizioso, che strizza l’occhio alla politica di valorizzazione ciclo-turistica dei paesi del nord Europa. Il piano presentato in consiglio è una sorta di documento programmatico che fissa le priorità dei percorsi da realizzare, per focalizzare attenzioni e risorse dove c’è più urgenza. Due le linee di intervento: la prima riguarda il completamento e la valorizzazione delle “dorsali” che attraversano la provincia, i percorsi principali che consentono di spostarsi da un punto di interesse all’altro. Attualmente i percorsi di questo tipo comprendono circa 335 km: il progetto prevede di portarli a 820. Le tipologie di percorsi individuati sono: Vie della storia; Via dell’acqua (inserita nel progetto sovra provinciale della creazione di una “Ciclovia dei laghi lombardi”); Vie delle Valli e Vie dei Vigneti. La seconda linea di intervento riguarda invece la rete di percorsi ciclabili e pedonabili di natura comunale, quelli che circondano i paesi, che uniscono le zone residenziali con quelle dove si svolge la vita comunitaria delle persone: con le scuole, i posti di lavoro, le piazze, gli impianti sportivi, i centri commerciali. Un occhio di riguardo anche all’aspetto estetico, all’armonizzazione delle strutture con l’ambiente: i ponti per l’attraversamento dei corsi d’acqua saranno costruiti in legno, così come le palizzate a fianco delle piste, ove possibile si  realizzeranno sottopassi per evitare di interrompere la circolazione in corrispondenza degli incroci stradali. Notevoli le risorse economiche messe in campo: almeno 12 milioni di euro nei prossimi dieci anni. La speranza è quella che la nostra provincia, con i suoi laghi e le sue valli, diventi una meta per i tanti turisti che già nel nord Europa scelgono la bicicletta come mezzo per vivere le loro vacanze. E perché ciò avvenga dovranno nascere sul territorio le strutture ricettive per l’accoglienza: ostelli, alberghi, rifugi ma anche servizi di riparazione e noleggi dei mezzi.

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