Progetto da 46 milioni di euro

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    La città di Brescia ha presentato da mesi la propria candidatura per fare entrare la zona archeologica longobarda tra i siti protetti del Patrimonio Unesco. La candidatura è stata ufficialmente accettata: ad ottobre è atteso in città un ispettore che visiterà i siti interessati e presenterà poi ai vertici dell’Unesco una relazione conclusiva. Fondamentale per l’accoglimento della candidatura è il progetto di gestione che la città dovrà presentare all’ispettore, progetto definito nei giorni scorsi che nel suo complesso ammonta a circa 46 milioni di euro di investimento. Il piano, predisposto dalla direzione dei musei cittadini in stretta collaborazione con gli uffici comunali, è piuttosto particolareggiato e definisce la natura degli interventi, la previsione di spesa e le tempistiche di realizzazione. Gli interventi sono volti innanzitutto a proteggere e conservare il patrimonio longobardo della nostra città, e poi a valorizzarlo, a promuoverne la conoscenza e la promozione anche al di fuori della nostra provincia. Da sottolineare il fatto che il piano di gestione non è strettamente collegato all’entrata nel patrimonio dell’Unesco: la sua realizzazione avverrà indipendentemente e le spese saranno coperte in 5 anni dal maxi dividendo incassato dalla Loggia nella fusione Asm-Aem. Certo è che se davvero l’ispettore dovesse rimanere piacevolmente colpito dai sette siti longobardi e convinto dal progetto di valorizzazione i finanziamenti internazionali e ministeriali non dovrebbero mancare.

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