Terzo trimestre in recupero

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    Si è chiuso con un saldo attivo di 346 unità il bilancio tra le imprese nate (1.789) e quelle che hanno cessato l’attività (1.443) nel terzo trimestre.

    Il segno “più” ritorna dunque a caratterizzare l’andamento demografico delle imprese bresciane (120.465 unità registrate alla fine di settembre), ma si fa sempre più evidente il rallentamento dell’espansione della base imprenditoriale della provincia. Infatti, nei primi nove mesi di quest’anno il bilancio complessivo è negativo di 375 unità a fronte di un risultato positivo di 980 unità nello stesso periodo del 2007.

    Nonostante questo, il tasso di crescita del trimestre (+ 0,29%) resta superiore sia alla media nazionale (+ 0,17%) sia alla media lombarda (+ 0,05%). Tale risultato è frutto di una natalità leggermente inferiore all’anno precedente e di una mortalità che invece è cresciuta di oltre il 17 per cento nei confronti del 2007. Ciò sta a significare che, da un lato, la spinta a creare nuove imprese resta alta, ancorché in frenata, e dunque il sistema delle imprese è vitale; dall’altro, che la selezione innescata dai percorsi di globalizzazione e, più recentemente, dalla crisi congiunturale sta operando in profondità sulle imprese soprattutto più piccole.

    Le dinamiche settoriali

    La disaggregazione dei dati per settori di attività conferma la leadership della crescita da parte del settore dei servizi e specificatamente dei comparti “attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca”, “altri servizi pubblici, sociali e personali”, “intermediazione monetaria e finanziaria”.

     

    Si confermano i profondi processi di trasformazione dei settori tradizionali (commercio, attività manifatturiere e agricoltura), che fanno registrare variazioni percentuali dello stock negative.

    Occorre tuttavia rilevare che le dinamiche settoriali risultano in buona misura inficiate dalla forte rilevanza della voce “imprese non classificate”, dove vengono inserite le aziende neoiscritte al registro delle imprese in attesa di diventare effettivamente operative.

     

    Le dinamiche per forma giuridica

    Come succede con regolarità da molti anni, le società di capitale hanno fatto registrare il più alto tasso di crescita. Questa forte dinamica è originata da un elevato numero di iscrizioni di nuove società (409, il 22,9% di tutte le iscrizioni del periodo) e da una contenuta mortalità di quelle esistenti (155, solo il 10,7% del totale del trimestre). Di conseguenza, l’apporto delle nuove società di capitale al saldo complessivo del trimestre è preponderante (73,4%).

    Positivo, ma inferiore al loro peso è il contributo delle imprese costituite sotto la forma di ditte individuali. Infatti, esse rappresentano il 52 per cento delle imprese esistenti, ma hanno contribuito solo per il 29,5 per cento alla formazione del saldo del trimestre.

    Le ditte individuali vedono diminuire il loro peso sul totale delle imprese registrate, non tanto per il modesto tasso di natalità, quanto per un tasso di mortalità che è tre volte quello delle società di capitali e due volte quello delle società di persone.

    Brescia, 28 ottobre 

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