Marocchino morto nel fiume

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    Un immigrato marocchino di 26 anni, Khalid Sakrani, è stato recuperato ieri privo di vita dal fiume Oglio all’altezza di Urago. Il corpo del ragazzo è stato scoperto casualmente da un pensionato clarense, Mario Botta, che intorno alle 11 di mattina stava passeggiando lungo l’argine del fiume, un sopralluogo in vista di un’uscita per pescare. Imbattutosi nel cadavere Mario Botta ha faticato non poco a capire di cosa si trattava, il corpo e il viso di Khalid erano bianchi e gonfi d’acqua, segno che la morte era avvenuta molto tempo prima. Ripresosi dallo shock il pensionato si è messo in contatto con i carabinieri di Chiari, giunti poco dopo sul posto, situato a circa un chilometro dal centro abitato di Urago. Sulla riva del fiume sono arrivati anche i carabinieri del Nucleo investigativo di Brescia, la polizia locale di Urago e il Pubblico Ministero Antonio Chiappani che ha disposto l’autopsia del cadavere che al momento del ritrovamento non presentava segni di percosse o ferite. Certo è strano che il marocchino si sia diretto da solo lungo il fiume, senza mezzi di trasporto, nemmeno una bicicletta. Khalid è conosciuto in paese, dove risiede, in via Brede, con il fratello, per i suoi trascorsi burrascosi con le forze dell’ordine: più volte arrestato per droga in passato ha scontato una detenzione di due anni in Francia e alcuni mesi in Italia.
    a.c.

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