Nei prossimi giorni vedremo sui muri della città una serie di manifesti che raffigureranno vignette commissionate dal Partito Democratico al disegnatore Maurizio Riccardi (in arte Tubal), lavoratore alla Ori Martin con la passione per i fumetti. Oggetto delle vignette? L’assenteismo del sindaco Adriano Paroli, secondo il Pd più spesso a Roma da parlamentare che non a Brescia, con tutte le ricadute del caso. Secondo i committenti della campagna Brescia meriterebbe un impegno a tempo pieno, e non è nemmeno vero che da Roma Paroli può portare avanti le istanze della città, visto che a parte un’incursione "cinematografica" del ministro Maroni lo scorso anno (per la firma del patto Brescia Sicura) non si sono visti trattamenti privilegiati per noi.
Una vignetta che verrà affissa raffigura un cittadino ormai ischeletrito che in sala d’attesa fuori dall’ufficio di Paroli… attende invano il sindaco. Un altra paragona il fantasma del Louvre a Paroli, fantasma della Loggia.
a.c.
Paroli rischia molto con il doppio incarico…a meno che si senta provvisorio in Loggia.
Nei prossimi mesi l’attività comunale sarà più frenetica perchè il riscaldamento è finito per tutti dopo un anno…quindi il non esserci e l’affrontare le questioni nei ritagli di tempo sarà pagato chiaramente in termini di cattivo funzionamento della macchina comunale.
Perchè non usare la stessa ironia col Berlusca, quello del "l’ho detto, non è vero, colpa dei giornalisti, lo ripeto, ma mi smentisco ….? Una risata lo seppellirà, o no?
La cosa più curiosa da chiedersi credo sia questa: cosa fa Paroli a Roma? Secondo me niente. Perché il nostro sindaco è un fannullone. A Brescia ci pensa Rolfi e a Roma Berlusconmi. I bresciani che l’hanno votato sono stati dei grulli e ben gli sta.
Non pensate che (forse) per il bene di Brescia è meglio che Paroli resti a Roma ?