L’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Maione ha illustrato ieri le nuove norme che regoleranno l’accesso agli asili nido cittadini, quelli comunali e quelli privati convenzionati. L’elemento più innovativo è sicuramente quello legato al reddito che non sarà più discriminante assoluta per accedere al servizio: servirà solo per la definizione della retta. Privilegiate da ora in poi le famiglie in cui lavorano entrambe i genitori (12 punti per la graduatoria) rispetto a quelle nelle quali lavora solo papà o solo mamma. Maione definisce la scelta non solo economica ma anche "ideologica": se un genitore ha la possibilità di educare il proprio figlio è molto meglio sia per il figlio che per la comunità ed è bene che venga disincentivato rispetto a chi proprio non può fare a meno di usufruire del nido. Buone notizie per le famiglie numerose: se ci sono 4 figli sotto i 14 anni il nido non si paga, indipendentemente dal reddito. L’handicap del bimbo (ovviamente) e ora anche di uno dei familiari (invalidità accertata almeno al 66%) aumenta il punteggio (che passa da 2 a 5) nella graduatoria di accesso al nido. Possibilità infine di rimodulazione della retta in caso di sopravvenuto licenziamento o cassa integrazione per uno dei genitori.
a.c.