Sla: malattia da combattere

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    Sla: acronimo di Sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurologica meglio nota anche come “la malattia dei calciatori”. E ‘ un morbo raro che, però, non risparmia chi sportivo non è o non lo è mai stato  La Sla è stata portata alla ribalta mediatica da Stefano Borgonovo, ex attaccante di Fiorentina e Milan, quando è uscito allo scoperto entrando  in campo con la sedia a rotella sulla quale è immobilizzato da tempo.
    ll dramma di questa malattia incurabile che consuma chi ne è affetto giorno dopo giorno, a Brescia, è approdato sui media grazie ad un’ intervista di Marco Bencivenga. Paolo Marchiori, ammalato di Sla, ha raccontato al caposervizio della cronaca del quotidiano locale la sua battaglia per aiutare chi si trova nella sua condizione. Marchiori è un uomo coraggioso che non si è arreso alla disperazione e aiuta ogni persona bussi alla sua porta o lo raggiunga con una telefonata. Da quel pezzo apparso su Bresciaoggi è partito un progetto che ha visto schierarsi anche i dirigenti del Brescia Calcio e i giocatori della squadra di  Gino Corioni, oggi  impegnati sul fronte della sensibilizzazione e della raccolta fondi. Del resto è noto che per le malattie rare la ricerca latiti perchè le case farmaceutiche vantano maggiori interessi economici attorno a quelle patologie che, purtroppo, colpiscono milioni di persone.
    Questa campagna mi ha colpito e in interessato in modo particolare perchè mia nonna è morta di Sla ed  ha vissuto con la mia famiglia gli ultimi anni di un morbo “cattivo” che le ha privato lentamente  il piacere del cibo, la possibilità della parola e il movimento. Negli ultimi mesi tutti noi abbiamo comunicato con lei tramite foglietti scritti a matita che conserviamo gelosamente. Dopo pasti costituiti da omogenizzati e liquidi, anche se la morte per soffocamento rimaneva sempre in agguato cena dopo cena e pranzo dopo pranzo, è arrivato il sondino naso gastrico. Uno strumento che ha gettato nel completo sconforto una donna ancora in grado di camminare, seppur a fatica, e di respirare. Nessuno mi toglie dalla testa che si sia arresa perchè la malattia aveva aggredito i piaceri, ma soprattutto le necessità della quotidianità.
    Sono grata a chiunque si sia impegnato  e  oggi s’ impegna su tale fronte con il coraggio di Paolo Marchiori. A lui la mia personale stima e al Brescia Calcio l’augurio di mobilitare il maggior numero di di risorse.
    Federica Papetti  

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