30 immigrati cinesi, per metà irregolari, costretti a lavorare giorno e notte in condizioni igienico-sanitare da terzo mondo. Ieri mattina gli agenti di polizia municipale del comandante Roberto Novelli hanno fatto irruzione nel più grande laboratorio clandestino per immigrati cinesi mai scoperto a Brescia, situato in via San Zeno 134.
Fino ad ora mai nessuna segnalazione da parte di cittadini residenti nelle vicinanze, mai nessun problema che potesse far pensare a una laboratorio di tali dimensioni. Gli addetti alle macchine tessili pare fossero costretti a lavorare su turni ben più lunghi delle 8 ore; per non perdere tempo nei trasferimenti il titolare, anch’egli cinese, residente ad Ascoli, ha predisposto un dormitorio proprio accanto ai rumorosi macchinari.
E’ scattala la denuncia per il datore di lavoro, l’ordinanza di espulsione per i 14 clandestini trovati sul posto e ci sono problemi in vista anche per il proprietario del capannone, bresciano ma residente al sole di Santo Domingo, che pare non sapesse nulla dell’attività clandestina ma che non ha predisposto un contratto d’affitto regolare. Certo non basta, le indagini ora tenteranno di appurare quali fossero le ditte che hanno commissionato lavoro ai clandestini.
Au.Bi.
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