Ex Magazzini Generali, prime polemiche in commissione

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Palazzo Loggia
Palazzo Loggia, sede del Comune di Brescia

Durante la commissione urbanistica svoltasi ieri sono emerse da parte dell’opposizione le prime forti critiche riguardo al progetto di riconversione dell’area delgli ex Magazzini Generali, area dove dovrebbe trovare posto la nuova sede unificata degli uffici amministrativi e tecnici del Comune di Brescia.
Durante la commissione sono emersi maggiori dettagli dell’operazione: la sede comunale dovrebbe occupare almeno 17mila metri quadrati, con le spese della costruzione (49 milioni di euro) coperte per intero dalla società Nau, Nuovi Assetti Urbani, che in cambio potrà vantare i diritti per edificare fino a 6.500 mq di attività commerciali e 10mila mq di zone residenziali. Gli edifici potranno arrivare sino al 12° piano d’altezza. Viste le proporzioni del progetto e la serrata tabella di marcia che porterà la faccenda in consiglio comunale (già venerdì prossimo, 8 maggio, dopo un terzo passaggio in commissione nella giornata di mercoledì) l’opposizione si prepara a dare battaglia. I consiglieri di minoranza lamentano l’eccessiva fretta per l’approvazione di un piano che nella sua totalità riguarda una volumetria pari a quella delle torri di San Polo, per le quali si sta discutendo da mesi.
a.c.

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1 COMMENT

  1. Parlare di operazione a costo zero significa prendere in giro i cittadini bresciani,
    sono circa 54 milioni di euro, per gli oneri di urbanizzazione che il Comune non riceverà dalla società Nau, che realizzerà il progetto di riconversione dell’area degli ex Magazzini Generali, e la nuova sede unificata degli uffici amministrativi e tecnici del Comune di Brescia.
    Tutti questi soldi potrebbero servire per far fronte alla crisi economica che sta investendo i cittadini bresciani. Decine di migliaia di cittadini bresciani sono costretti a fare i conti con stipendi decurtati, quando non addirittura azzerati, e si troveranno nell’impossibilità di far fronte ai loro impegni e alle loro necessità. Non possiamo dimenticare il grido d’allarme lanciato dai rappresentanti sindacali dei pensionati, che è la categoria più a rischio, estendere il bonus anziani alle pensione sociali e abbassare l’età a 65 anni, per gli uomini e 60 anni, per le donne, potrebbe essere una risposta alle richieste dei pensionati. Così come sarebbe utile creare un fondo di solidarietà speciale per tamponare le situazioni di emergenza. Queste sono le risposte concrete che un Comune dovrebbe mettere in atto, in un periodo di profonda crisi come quella che stiamo attraversando, per aiutare i propri cittadini a superarla.
    Se poi l’Amministrazione con un atto di umiltà e coraggio decidesse di utilizzare la torre Tintoretto o Cimabue per gli uffici del Comune e investire una parte dei 54 milioni di euro per realizzare nuovi alloggi da destinare agli inquilini delle Torri Tintoretto e Cimabue, allora si che dimostrerebbe di tener presente i problemi dei cittadini, e riqualificherebbe San Polo e Sanpolino.

  2. Abbiamo purtroppo capito che questa Giunta è intenzionata a buttare i soldi fuori dalla finestra pur di accaparrarsi i finanziamenti della Regione. Non si spiega altrimenti il malaugurato progetto di abbattimento delle Torri di San Polo che porta a spendere un sacco di denaro pubblico per un’operazione antieconomica da tutti i punti di vista. In compenso se ne vogliono perdere altri per mancati introiti, costruendo a "costo zero" ma rinunciando agli oneri di urbanìzzazione: il mancato introito non è molto diverso da una spesa.
    Brescia, fino a ieri città virtuosa (lo documentava il suo bilancio), sta diventando spendacciona e sprecona: proprio un bel passo avanti!

  3. Prima la colata di cemento sul parco delle cave, ora un’altra sull’area dei magazzini generali per pagare la nuova sede del comune con un aumento della edificabilità.
    Ma nessuno ci spiega cosa avrebbe dovuto esserci al posto dei 34.000 metri quadri che edificheranno in più?
    La giunta Corsini ci ha lasciato tanti parchi e una città che tendeva a modelli del Nord Europa, ora il modello sembra essere Città del Messico.

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