Centinaia le persone che verranno sentite in aula durante il processo per la strage di piazza Loggia, ieri è toccato anche all’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Brescia Mario Labolani.
Vent’anni al tempo della bomba, Labolani era iscritto al Msi e poco dopo divenne dirigente nel Fronte della Gioventù. In aula ha risposto alle domande dei giudici con estrema disponibilità, anche se spesso i ricordi erano labili e si è limitato a confermare, a distanza di oltre trent’anni, quanto dichiarato nel verbale rilasciato dopo la strage. Il pm Francesco Piantoni ha voluto ricostruire le amicizie di Labolani in quegli anni, i suoi rapporti con altri indagati e con persone incarcerate (anche l’assessore è stato n carcere, una sola notte ma alquanto traumatica a suo dire) come Nando Ferrari, Enzo De Canio, Patrizia Romani, Ombretta Giacomazzi. Solo qualche accenno di stizza alle domande di parte civile Fausto Cadeo, che gli ha chiesto di chiarire i suoi rapporti con Marco Affatigato di Ordine Nuovo, che Labolani dice di non avere conosciuto.
Due ore di interrogatorio, poi l’assessore è tornato al suo lavoro.
Au.Bi.