Lo si sapeva da tempo che la motovedetta sul Sebino aveva i giorni contati, ma la speranza di impedire la smobilitazione dei carabinieri in servizio sulle acque del Lago d’Iseo non era mai venuta meno. Dal primo luglio invece il lago non è più presidiato, e la preoccupazione aumenta. Sedici comuni hanno spedito ieri al Ministero della Difesa un fax urgente con cui chiedono di far ripartire la vigilanza dei carabinieri che hanno spento i motori dell’imbarcazione ormeggiata a Iseo in un periodo dell’anno in cui ci sarebbe estremo bisogno di controlli. I comuni si potrebbero addirittura impegnare a compartecipare ai costi della gestione, se di problema economico si tratta, pur di avere garantita la sicurezza in acqua, fondamentale per la tutela dei turisti e la tranquillità dei residenti (seppur solo con una imbarcazione in tutto il lago, decisamente insufficiente).
L’appello lanciato al ministro la Russa è partito da Sarnico dove si sono riuniti i 16 sindaci, che chiedono al più presto l’attivazione di un tavolo per le trattative, tavolo a cui si siederebbero anche carabinieri e Regione Lombardia. E’ quantomeno strano che su 18 motovedette in servizio sui laghi sia stata smobilitata solo quella sul Sebino.
Au.Bi.