Per ora niente multe ai 16enni

    0

    A Milano entra in vigore l’ordinanza che punirà con una multa di 450 euro i minori di 16 anni con un alcolico in mano. Il premier Silvio Berlusconi "invita" altre città a seguire la strada mostrata da Letizia Moratti.
    E Brescia? Per ora sono abbastanza freddi gli amministratori locali, nessu entusiasmo per il provvedimento milanese. Anzi alcune critiche. Secondo Rolfi (assessore alla Pubblica Sicurezza) il problema non si risolve con divieti e multe ma con l’educazione. Possibilista invece l’assessore alla Politiche Giovanili Nicola Orto, che però pensa alla possibilità di commutare la salatissima multa in ore di lavoro sociale. Tutti d’accordo in una cosa: anche a Brescia il problema dell’alcolismo tra i giovanissimi è presente. Benvenga dunque il provvedimento di Milano che se non altro affronta la questione. Per troppo tempo tanti hanno nascosto la testa sotto la sabbia fingendo che il prblema non esiste.
    a.c.

    La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

    1 COMMENT

    1. Sono assolutamente d’accordo ai provvedimenti presi dal sindaco Moratti e applauditi dal premier Berlusconi. Anche a Brescia bisogna intervenire con provvedimenti drastici come quelli di Milano. Non dimentichiamo che Brescia non ha solo un problema di alcool ma superiore alla media nazionale anche di droga. Ultimo appunto le famiglie, per educare al rispetto i loro figli devono pagare in solido, per alcool e anche vandalismi vari

    2. il problema è reale, ma bastassero i divieti a risolvere tutto…
      negli USA dove il divieto di bere arriva addirittura ai 21 anni, l’alcolismo è diffuso ancor più che da noi.
      forse dovremmo invece chiederci perchè alcuni ragazzi bevono troppo.
      allora forse scopriremmo che c’è un malessere giovanile che ha radici ben più profonde che la mancanza di divieti, ma che esprime un disordine di valori di cui è malata l’intera società

    Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

    Per favore lascia il tuo commento
    Per favore inserisci qui il tuo nome