E’ durata poco la latitanza di Raffaele Brandi, il principale sospettato per l’omicidio di Rossana Di Leva, scoperto ieri mattina a Marcheno, in Valtrompia. E’ stato lui stesso, dopo una fuga disperata a bordo della Lancia Ypsilon della ex convivente, a costituirsi ai Carabinieri di Rozzano, in provincia di Milano, confessando l’omidicio. Dalla stazione milanese, l’uomo è stato portato a quella di Gardone Valtrompia dove è stato interrogato per alcune ore, alla ricerca di dettagli utili alla ricostruzione dei fatti. All’origine dell’omicidio sembrerebbe esserci l’incapacità, per il 45enne originario di Napoli, di accettare la fine di una lunga storia. Una incapacità che l’avrebbe portato all’estremo gesto, compiuto con un fucile a canne mozze detenuto illegalmente. Subito dopo aver colpito mortalmente la donna all’addome, l’uomo è fuggito, non prima di aver rintracciato il figlio Massimiliano, confessandogli l’accaduto. Ed è stato proprio quest’ultimo ad avvertire i carabinieri di Gardone che sono corsi all’appartamento di Marcheno verificando la veridicità delle dichiarazioni di Brandi. Ora l’omicida, dopo una notte nella cella di sicurezza della stazione dei carabinieri di Gardone, è stato condotto al carcere di Canton Mombello.
deve fare una brutta fine un uomo del genere.
posso dire che conosco utta la famiglia ed e bravissima gente onesta e lavoratori