Un augurio per il congresso

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    Sono un po’ scettico sul linguaggio dei valori che sento in giro: vorrei vedere degli esempi perché è dagli esempi che può nascere qualcosa.
    La parola “esempio” non c’è più nella politica, mentre è una parola essenziale: l’esempio è la cosa più importante che si può chiedere a un politico» (Vittorio Foa)

    Dopo aver fatto politica a livello di base nella sezione di Mompiano per molti anni, è da ormai più di un anno che ho un incarico politico di livello cittadino. Ciò mi ha permesso di conoscere moltissime persone che fanno politica con serietà, con passione, con volontà e del tutto disinteressatamente.

    Purtroppo questo periodo mi ha pure fatto conoscere alcuni politici, anche del P.D., che antepongono in maniera assolutamente sproporzionata il loro personale interesse a quello collettivo.

    Chi mi conosce sa che non ho un approccio alla politica moralistico e ritengo del tutto legittimo che chi entra in politica faccia valere pure le proprie ambizioni. Ma la cosa deve essere proporzionata.

    Ecco troppe volte ho notato che questa proporzione non c’è.

    L’occupazione di più incarichi per la stessa persona; il passare da un ruolo ad un altro con estrema disinvoltura; collocare persone ad occupare un incarico tenendo in pochissima considerazione la competenza…e si potrebbe continuare. Come potete vedere ho citato episodi legalmente ineccepibili e quindi da biasimare solo perché sono un danno per la politica.
    Continuando in questo modo i cittadini si allontaneranno sempre più dalla politica o vi si avvicineranno sempre più quanti con la politica vogliono solo veder riconosciute le proprie ambizioni.

    Quindi mi auguro che il congresso del Partito Democratico, se vuole affrontare il merito dei problemi, inserisca nella propria agenda anche questo tema.

    Giorgio De Martin
    Segretario cittadino del Partito Democratico

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    1 COMMENT

    1. L’esempio e la coerenza nei comportamenti, nel modo di vivere e di agire è il dono fondamentale che un politico può dare ai propri cittadini, che un genitore può dare ai propri figli, che un credente può fare a un non credente, che una persona dedita al volontariato può dare a chi non lo è.
      L’esempio e la coerenza sono a mio avviso la cura per la nostra società non proprio in salute.
      Vi sono ancora tante persone che danno "il buon esempio" ma spesso perchè impegnate a fare "solo" il proprio dovere sono meno in vista, meno in evidenza, meno luccicanti, certamente più utili alla comunità. Auguro al PD di riuscire a vedere e a sciegliere tra le altre questo tipo di persone.

    2. D’accordo con Giorgio. Naturalmente anche se alla parola "esempio" è, implicitamente, associato il significante positivo gli esempi,quelli cattivi,nell’Italia attuale,prolificano. Essi abitano,ed hanno abitato,nel passato recente,passato e remoto, in quei palazzi della Politica e dei…Governi che dovrebbero,ed avrebbero dovuto, essere la Fucina Democratica del Paese e che,invece,fanno,ed hanno fatto, scempio, della Virtù,anteponendo la voglia di comando alle regole minime per l’accesso alla partecipazione dei cittadini. La situazione italiana è allarmante.I cattivi esempi, diventati virtuosi ope legis, vengono imitati in modo indecoroso, come in un grande “karaoke” mediatico a cui tutti,anzi quasi tutti, pretendono .In attesa del Congresso,con una classe di candidati autorevoli in corsa per la Segreteria, ci aspettiamo,al di là di quasiasi risultato finale, quel rispetto delle minime regole necessarie affinché il dopo-congresso possa essere condiviso da ogni posizione lo si valuti. Il tutto in maniera che maggioranza e minoranze risultino fulcri atti a rafforzare una linea futura che si spalmi ed unisca le varie,inevitabili, anime; una linea attenta alla Società Civile e rispettosa dei Territori quel tanto che basta ad arginare il soffio leghista che si sta allargando nella maggioranza berlusconiana. Il Congresso,quindi, come occasione,coram populo, di buon esempio.E se lo fosse che grande occasione rappresenterebbe,per il futuro!

    3. D’accordo con Giorgio. Naturalmente anche se alla parola "esempio" è, implicitamente, associato il significante positivo gli esempi,quelli cattivi,nell’Italia attuale,prolificano. Essi abitano,ed hanno abitato,nel passato recente,passato e remoto, in quei palazzi della Politica e dei…Governi che dovrebbero,ed avrebbero dovuto, essere la Fucina Democratica del Paese e che,invece,fanno,ed hanno fatto, scempio, della Virtù,anteponendo la voglia di comando alle regole minime per l’accesso alla partecipazione dei cittadini. La situazione italiana è allarmante.I cattivi esempi, diventati virtuosi ope legis, vengono imitati in modo indecoroso, come in un grande “karaoke” mediatico a cui tutti,anzi quasi tutti, pretendono partecipare .In attesa del Congresso,con una classe di candidati autorevoli in corsa per la Segreteria, ci aspettiamo,al di là di quasiasi risultato finale, quel rispetto delle minime regole necessarie affinché il dopo-congresso possa essere condiviso da ogni posizione lo si valuti. Il tutto in maniera che maggioranza e minoranze risultino fulcri atti a rafforzare una linea futura che si spalmi ed unisca le varie,inevitabili, anime; una linea attenta alla Società Civile e rispettosa dei Territori quel tanto che basta ad arginare il soffio leghista che si sta allargando nella maggioranza berlusconiana. Il Congresso,quindi, come occasione,coram populo, di buon esempio.E se lo fosse che grande occasione rappresenterebbe,per il futuro!

    4. Sono propprio curioso di vedere come si svolgerà il primo congresso del PD. Le aspettative sono molte, da parte di chi come Giorgio è impegnato attivamente nella politica, e chi come me, lo è 1 pò di meno. Questo tanto declamato ricambio della classe dirigente, nel centro-sinistra, lo devo ancora vedere. Tutti ne parlano, ma non si va oltre. Certo non si può azzerare da un giorno all’altro, il vertice di 1 partito. Sarebbe 1 suicidio, anche perchè l’esperienza, ha la sua importanza, e ci vuole tempo per costruirla.
      Ma la nostra gente, oltre ai Bersani, ai Franceschini, ha voglia di vedere gente come Renzi, come la Serracchiani, come De Martin che portano idee fresche nel partito. Perchè non conta la provenienza, ma la coerenza, la voglia di mettersi in gioco, in una società che cambia alla velocità del suono.

    5. Caro Giorgio condivido gran parte.
      Tuttavia continuo pensare che le "legittime ambizioni di chi entra in politica" rappresentano una visione professionalizzata dei ruoli di rappresentanza, causa prima delle distorsioni che giustamente lamenti. Quante volte nel passato in modo strumentale si sono mischiati ad arte concetti come "compentenza specifica" o "rappresentatività" pur di forzare una candidatura, un incarico, una nomina a premio di fedeltà di corrente.
      Forse tu mi giudicherai un moralista, ma penso che non si "entra" mai in politica. Sia che si eserciti un ruolo isitiuzionale sia che non lo si eserciti tutto è politica e nessuno ne può restar fuori. A maggior ragione oggi che l’impopolarità dei politici è fortemente condizionata sopratutto da chi – astenendosi con buone ragioni – ci dice che non gli’importa nulla.
      Esercitare competenze professionali spetta solo a chi a fatto studi specifici, e la sovrapposizione di questi saperi con ruoli di rappresentanza istituzionale ci ha dimostrato che, non solo non è necessaria, ma il più delle volte è foriera di pessima politica. Penso ad architetti, primari,avvocati, notai, magistrati, funzionari di partito… e a tutti i loro figli.
      La scommessa del nuovo Pd non potrà che essere un grande, innovativo, cantiere che costruisca una scuola della politica dove chi è portatore di competenze metta al servizio di chi verrà indicato democraticamente con le primarie ad ogni livello la propria professionalità e non il proprio ego/eco.
      In alcune società cosidette "tribali" il passaggio alla maggiore età consiste in una cerimonia che al culmine porta a fare il salto di una siepe.
      Ma per spiccare un grande salto occorre che gli aspiranti abbiano scelto con oculatezza i vecchi saggi che indichino loro i segreti di ciò che troveranno oltre la siepe.
      Dovremmo tutti essere coscienti che il Pd si trova alla fine della propria adolescenza e che l’inciampo nella siepe potrebbe essere rovinoso.
      con affetto e stima
      ggfondra – gnàro dè mompià

    6. D’accordo con Giorgio.
      Voglio fare alcuen provocazioni sperando siano raccolte:
      Noi continuiamo a dire che anche tra noi ci sono persone che non sono da Esempio e continuiamo a martellarci i santissimi!!!! Dall’altra gli esempi sono mille volte meno edificanti dei nostri, se ne fregano e prendono sempre più voti. Con questo non voglio dire che non bisogna sottolienare questi comportamente me che forse è altro quello che ci viene richiesto.
      Altra provocazione: E’ nuovo Renzi che diventa Presidente della Provincia di Firenze in quanto segr naz.le dei giovani della margherita (eletto con l’ala protettiva di De Mita, Marini e Fioroni)e figlioccio di Rutelli? Per intenderci uno che fin da giovane si è aggrgato al carro del vincitore? E’ nuova la Segretaria cittadina di Udine che spara a palle incatenate contro il Partito e il Segretario (giustamente), viene candidata immediatamente alle europee (e lei ovviamente non dice No), si candida poco dopo a fianco del Segretario uscente (quello che aveva massacrato) e si candida anche a segretario regionale del friuli? (come direbbe Giorgio l’occupazione di più incarichi ha fatto scuola velocemente).

    7. Caro segretario,come non essere d’accordo:il potere logora chi non cel’ha e pecunia non olet.
      Due aforismi tanto distanti temporalmente tra loro ma mai così attuali.La realtà è che la politica spesso è intesa come possibilità di carriera o sistemazione lavorativa,in barba al concetto di gestione della cosa pubblica e dell’appartenenza ad una collettività.

    8. Ancora una volta sono d’accordo con Giorgio e credo che sia molto importante la proposta di questo tema alla vigilia del congresso. Tuttavia, per non far cadere questa questione nella trattazione estemporanea o nella provocazione occasionale, sarebbe necessario spendere molte parole di una analisi approfondita del tema, delle sue correlazioni e ricadute; cosa che qui ovviamente mi e vi risparmio. Mi preme sottolineare che, anche in questo caso che solo equivocamente si rubrica alla voce "questione morale", siamo di fronte a un altro segno della crisi profonda della sinistra e della necessità di una sua trasformazione radicale. Insomma,come anche casi recenti dimostrano, dopo quindici anni di promesse di rinnovamento mancate, di occasioni sprecate, di speranze fatte a pezzi, si deve constatare che, non solo la sinistra è rimasta senza idee e senza credibilità politica – questo per me era già acquisito da tempo -, ma, checchè ne pensi di se stessa, oggi è persino priva dell’autorità morale per proporre alcunchè. La situazione è grave (contrariamente alla battuta di Flaiano è anche seria) e, se solo lo si volesse, il lavoro da fare sarebbe davvero molto impegnativo.

    9. Come non essere in sintonia con le parole di De Martin? Però mi sorge un dubbio. Quanto da lui affermato è coerente a quanto da lui fatto sulle vicenda Comune di Brescia, o l’individuazione dei Consiglieri provinciali "certi" della città? un vero cambiamento del PD dovrebbe essere rappresentato dalla coerenza tra quello che si dice e quello che si fa. In altre parole troppo comodo predicare bene e poi razzolare…… Un ultima considerazione perchè parlare sempre per allusioni e non avere il coraggio di fare nomi e cognomi? non sarebbe anche questo "un esempio" di chiarezza trasparenza e volontà di confronto?

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