Il filtro auto che non esiste

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    Inquinamento da traffico, la situazione sarebbe comica se non fosse tragica. La Regione Lombardia ha dato avvio al piano per bloccare la circolazione dei veicoli non in regola, con le norme sull’inquinamento, concedendo contributi per l’installazione del filtro antiparticolato, che però non esiste per i veicoli sotto i 35q di massa complessiva, cioè tutte le automobili. Al contempo, diverse forze dell’ordine stanno procedendo a staccare contravvenzioni. “Una posizione che a suo tempo abbiamo fatto notare ai funzionari della Regione Lombardia, chiedendo una proroga dei tempi di applicazione, ma non siamo stati ascoltati”, sottolinea Tiziano Frisoni, presidente della categoria trasportatori di Confartigianato. Per contro siamo riusciti ad ottenere l\’accesso al Bando per tutti cittadini lombardi, prima disponibile esclusivamente ai residenti nella zona A1 (Brescia più quasi tutti i comuni dell’hinterland). Inoltre abbiamo ottenuto l\’ innalzamento del contributo regionale dal 50 al 75% per l’installazione del filtro.

    I filtri disponibili sul mercato sono destinati esclusivamente ai veicoli di categoria N1, N2, N3, cioè quelli che hanno almeno 35q di massa complessiva. Mentre per la restante parte delle vetture non esistono

    Questa disposizione arriva in un momento difficile per la situazione economica di famiglie ed imprese. A questo si deve aggiungere anche che le vetture interessate dalla normativa, non sempre sono vetusti. Alcuni veicoli diesel prodotti sino al 2000, ma immatricolati anche nel 2002, quindi solo sette anni fa, sono ormai fuori regola. A questo si devono aggiungere tutti i camion, furgoni, per il cui ammortamento pochi anni non sono sufficienti. E’ necessario sottolineare che, per i trasporti specifici e per uso speciale di cui all\’art.54 comma 1 lettera f) e g) del D.lgs 285/1992, le limitazioni decorrono dal 15 ottobre 2010. Esistono alcune categoria in deroga come, i veicoli dei commercianti ambulanti dei mercati settimanali scoperti, limitatamente al percorso strettamente necessario per raggiungere il luogo di lavoro dal proprio domicilio.

    Chiediamo alla Regione Lombardia di prendere in considerazione anche questa situazione, in modo tale da permettere ai cittadini di rispettare le norme, circolando liberamente senza paura di contravvenzioni e garantire a tutti un’aria più pulita.

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