Ieri nella prime ore della sera i genitori di un undicenne ucraino si sono presentati in lacrime e molto preoccupati al Comandante della Stazione Carabinieri di S. Eustacchio raccontando che il loro figliolo era si andato regolarmente a scuola uscendo come sempre alle 13.30 ma che alle 19.00 non era ancora rientrato. Quando il Comandante della Stazione è riuscito a calmarli si è fatto fare una descrizione del piccolo e ha subito informato la Centrale Operativa su come fosse vestito e su quale fossero i tratti somatici dello “scomparso”. La descrizione è stata data a tutte le pattuglie dei Carabinieri ed alle altre forze di polizia della città. Mentre il padre si stava recando a casa per prendere una fotografia per facilitare le ricerche sul cellulare gli è arrivata una telefonata della moglie: il loro figliolo era stato rintracciato da una pattuglia del Radiomobile in via Milano mentre a testa bassa e lentamente si stava dirigendo verso casa. In Caserma le spiegazioni ai genitori e al Maresciallo: uscito da scuola aveva indugiato in una sala giochi a guardare gli altri giovani e non si era reso conto del tempo che passava. Quando si era accorto del tempo ormai trascorso, impaurito della punizione che lo aspettava, aveva iniziato a girovagare per la città sino a che non era stato riconosciuto dai Carabinieri e accompagnato in Caserma dal padre e dalla madre. Promessa solenne che non sarebbe più accaduto e tutti a casa …… che cosa gli abbia “promesso” il padre non si sa: lo ha detto nella sua lingua madre.