La profonda crisi economica che dall\’estate 2008 ha colpito Brescia e il resto d\’Italia e del mondo, ha portato l\’industria bresciana ad un ridimensionamento di attività e redditi senza precedenti. Nonostante il passare dei mesi però, e gli annunci fatti in più occasioni dai governi, siamo ben lungi dall\’uscire dal tunnel. Per risanare la situazione e ritornare alle condizioni precedenti alla crisi bisognerà infatti aspettare almeno fino al 2013. E\’ quanto è emerso dalla prima giornata dell\’Osservatorio F.A.R.O sulle materie prime promosso dalla Kaufmann presso la sala convegni di Santa Giulia a Brescia. Durante l\’incontro i relatori, in primis Gianfranco Tosini del settore Economia e Centro Studi di Aib, hanno sottolineato inoltre come, per lasciarsi alle spalle questa terribile esperienza, non basti semplicemente aspettare, ma sia necessario rimboccarsi le maniche. Perchè Brescia torni a ricoprire un ruolo di primo piano nel settore manifatturiero – ha dichiarato infatti Tosini – sarà necessario investire, da qui al 2013, circa 10 miliardi e mezzo di euro, in più direzioni: innovazione, ricerca e sviluppo. Obiettivo, migliorare produttività e efficienza, in una parola competitività, a livello mondiale