Un anno intero di coatta permanenza in un appartamento di Vobarno, sottomessa ai voleri e ai piaceri del marito-padrone che è stata costretta a sposare dalla propria famiglia.
E\’ finalmente terminata nei giorni scorsi la prigionia di una donna marocchina residente col marito in un appartamento di Vobarno. La donna, 25enne, è stata data in sposa a un suo connazionale di un anno più vecchio. L\’uomo la obbligava a rimanere chiusa in casa, a non vedere nessuno. Gli unici sporadici rapporti li aveva con una amica, la stessa che l\’ha convinta a rivolgersi ai carabinieri per denunciare la situazione. Ora è stata tratta in salvo, letteralmente, portata lontano dall\’uomo che è accusato di sequestro di persona, violenza sessuale, maltrattamento e lesioni personali. C\’entra poco la religione, l\’uomo era un vero e proprio aguzzino. La moglie è riuscita a contattare i militari grazie al cellulare del marito, dimenticato in casa prima di uscire per fare spese. Fattasi coraggio ha chiamato il 112, dopo poco i militari sono venuti a salvarla, quando il marito era già rientrato. Inutili i tentativi dell\’uomo di minimizzare le cose, la marocchina si è sciolta in lacrime sotto gli occhi dei carabinieri.
La vittima è ora tornata dai propri familiari a Torino.
a.c.