La parola a Quadrini

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    Gianmarco Quadrini (52 anni, sposato e padre di 4 figli) è senza dubbio il leader dell\’Udc nella Leonessa. Consigliere provinciale e segretario del partito bresciano, da cinque anni è anche capogruppo dei centristi in Regione. E nelle elezioni di fine marzo si ripresenterà per riconquistare il suo seggio. Con un importante passaggio simbolico: in questa tornata, infatti, l\’assessore regionale Mario Scotti – il grande "vecchio" dell\’Udc bresciana – ha deciso di fare un passo indietro per lasciargli campo libero nella corsa verso il Pirellone. Consacrandone così definitivamente la leadership.

    DOMANDA – Non sarà una corsa facile la sua… Per essere eletto, l\’Udc bresciana deve vincere anche la corsa interna con il partito nelle altre province lombarde…
    E’ vero, la “sana” concorrenza interna è forte, gli elettori bresciani devono però riconoscere che tanti sono gli sforzi sul territorio di appartenenza fatti dal consigliere Scotti e dal sottoscritto; il bilancio per quanto riguarda le attenzioni riservate a Brescia e provincia è assolutamente in regola, in un certo senso chiediamo ci venga riconosciuto il lavoro fatto.

    DOMANDA – Pare sempre più certa la scelta che vi vuole in corsa da soli: di chi è la responsabilità?
    Responsabilità in quanto atto responsabile, diretta conseguenza della scelta di correre da soli alle politiche del 2008, alle europee, alle ultime provinciali. La scelta è quella di correre lungo una via equidistante dai due partiti-mostri che ancora non sono riusciti ad essere due poli ma solo due partiti che faticano a stare insieme, la scelta è quella di smarcarsi, soprattutto al Nord, dalla Lega. L’Udc non vuole fare da zerbino a nessuno.

    DOMANDA – E\’ stato tra i primi ad aprire la campagna elettorale nel Bresciano. Quale è il messaggio forte che vuole lanciare agli elettori?
    Voglio portare avanti un programma concreto, fatto di azioni rivolte alla Persona e alla Famiglia, rivolte al lavoro e all’ambiente in cui la gente vive. Diciamocela tutta: viviamo nella regione più ricca di una zona tra le più ricche d’Europa, ma non viviamo nel paradiso terrestre, ci sono tanti problemi e vogliamo aggiungere le nostre idee per risolverli.

    DOMANDA – In questa corsa riparte da quanto fatto nell\’ultimo quinquennio, cosa vorrebbe portare in più nel prossimo mandato?
    Sono stati cinque anni di lavoro duro che mi hanno portato tanta esperienza in più. In questi anni ho imparato a conoscere il territorio, ho imparato cosa vuole dire lavorare in stretta vicinanza con i comuni, ho conosciuto l’articolazione delle procedure amministrative. E’ il punto di partenza da dove continuare il lavoro.

    DOMANDA – Parliamo di temi concreti: pochi conoscono cosa fa la Regione… Ma il suo ruolo è decisivo su infrastrutture, ambiente, sanità e molti altri temi… Anche in chiave bresciana…
    I nodi irrisolti sono tanti, a cominciare dai trasporti. Le reti stradali e ferroviarie ci sono, gli investimenti sono stati fatti eppure centinaia di migliaia di cittadini lombardi pendolari passano mezza giornata sul treno, rubando tempo prezioso alla famiglia, che sta alla base della nostra civiltà. E’ un problema grave che non va trattato in materia estemporanea, va risolto. Stesso discorso per le questioni ambientali: l’argomento va affrontato in maniera organica.

    DOMANDA – Proprio a questo riguardo: nelle ultime settimane la tematica dei rifiuti sta facendo molto discutere (il Pirellone chiede al Broletto di far venire meno i vincoli antidiscariche per Bassa e Franciacorta), cosa chiede lei alla prossima giunta?
    E’ semplice: basterebbe il passaggio delle deleghe alle provincie, vere responsabili riguardo a cave, discariche e rifiuti. Sarebbe il modo migliore per sganciarsi da diktat che cadono dall’alto e sono subiti dal territorio e dalla gente che ci vive.

    DOMANDA – Perché gli elettori devono votare l\’Udc il 28 e 29 marzo?
    L’Udc rappresenta una nuova strada. Siamo consapevoli del lavoro compiuto da Formigoni, ma serve un nuovo percorso per tenere a distanza la cultura leghista, che potrebbe rappresentare un grosso problema in un domani non troppo lontano.
    a.c.

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    1 COMMENT

    1. Quadrini è una persona seria che in questi anni si è fatto un bel giro in regione con il centro dx e mi piacerebbe sapere in cosa si è impegnato, poi si sta facendo (prendendo il posto del fratello….ma nell\’ udc tutto è permesso…) il mandato all\’ opposizione in provincia, ma non contento solo di quella vuole tornare in regione….a fare cosa?

    2. Ritengo, come per il Sindaco di Brescia e tutti gli altri casi di cui non sono a conoscenza, che il Sig. Quadrini debba mettere in pratica quella che io definisco incompatibilità \"morale\" (visto che purtroppo nessuna norma ancora sancisce l\’incompatibilità tra più cariche istituzionali per una stessa persona) se verrà rieletto consigliere regionale, rinunciando al \"posto\" in provincia. Come è possibile svolgere bene il proprio lavoro/professione, essere consigliere provinciale, regionale e segretario provinciale di partito?… Nulla di personale, anzi sono anch\’io vicino all\’area \"centrista\", ma una delle cose che non sopporto della politica di questi anni è il personalismo dei leader che identificano la propria persona con il partito stesso a partire dalla sovraesposizione mediatica e inserendo il proprio nome nel simbolo di partito (vedasi Casini, Di Pietro etc). Sul quanto dice Maurizio che dire … , credo che ogni partito (dal livello locale al nazionale) abbia al suo interno persone serie che realmente antepongano l\’interesse comune al proprio e persone che non lo fanno.

    3. basta attacchi a quadrini…. parliamo di una persona seria…che non si nasconde dietro a un dito e che ragiona nel merito dei problemi… io lo voto

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