Un marocchino di 38 anni, clandestino, la scorsa settimana ha vissuto due giorni da incubo in balia di un connazionale 28enne anch\’egli immigrato clandestinamente.
Ieri sono stati diffusi i particolari della agghiacciante vicenda che ha avuto luogo la scorsa settimana in un capannone dismesso nella periferia di Calcinato. I due immigrati si conoscevano da un po\’ di tempo. A volte capitava che trascorressero assieme la notte nel capannone. Lunedì scorso però qualcosa deve essere andato storto e quello che è partito come un litigio si è presto trasformato in un incubo. Il più giovane dei due avrebbe picchiato con un bastone il compagno, dopodiché l\’ha legato mani e piedi con del fil di ferro, immobilizzandolo per due giorni e abusando ripetutamente di lui. Il terzo giorno, mercoledì, dietro minaccia di ritorsione nel caso avesse rivelato a qualcuno quello che era successo, il 28enne ha liberato la vittima e assieme si sono diretti in un bar per rifocillarsi. A quel punto, approfittando di una distrazione dell\’altro, il 28enne è riuscito ad allontanarsi, chiedendo disperatamente aiuto ad una passante che ha immediatamente chiamato carabinieri ed abulanza. In ospedale alla vittima sono state riscontrate lesioni importanti a polsi e caviglie ed una frattura al braccio (ricomposta chirurgicamente). Prima di entrare in ospedale l\’uomo ha fornito una descrizione dell\’aguzzino, catturato poco dopo e incarcerato con le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale, minacce e lesioni personali.
a.c.