Intervista a Girelli: poco prudenti i giovani del Pd

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Gian Antonio Girelli, Pd
Gian Antonio Girelli, Pd
Gianatonio Girelli è stato il candidato più preferenziato del Pd e, mentre si prepara ad insediarsi al Pirellone con il collega Gianbattista Ferrari, gli rivolgiamo qualche domada per  avere un suo punto di vista in merito al risultato del  partito in provincia di Brescia.

Qual è la sua analisi del voto in provincia di Brescia relativamente ai consensi ottenuti dal Partito Democratico?

Il Pd tiene e dimostra come in alcune realtà territoriali si sia consolidata la presenza del partito, ma non bisogna tacere che in altri posti  il Pd dimostra tutte le proprie difficoltà a diventare un reale competitor del centro destra.

Perché?

 Il Pd negli ultimi tempi, tra congressi e primarie, ha lavorato molto al suo interno per definire la propria classe dirigente  e la  sua linea politica. Ma ora non si può più indugiare. E’ necessario, quindi,  ritonare sul territorio e lavorare sui contenuti della proposta politica in modo che il Pd sappia instaurare un’alleanza con il Paese. I cittadini devono individuare il Pd come scelta possibile. Inoltre inviterei alcuni trent’enni ad essere più prudenti perché vorrei che la politica nasca dalla base e non venisse imposta dagli editoriali di Repubblica. Il popolo delle e.mail deve comunque tenere presente il popolo del mercato. E i giovani dovrebbero impegnarsi a cercare voti per tentare qualche esperienza ammnistrativa, invece che polemizzare all’insegna di logiche tutte interne al partito.

Si riferisce a Rienzi, Civati e altri nomi nazionali che hanno  commentato il risultato elettorale in questi giorni o alle dichiarazioni apparse sui quotidiani locali dei giovani del Pd bresciano?

Ad entrambi.

Lei è il candidato più preferenziato del Pd, come si spiega tale risultato?

Ho concepito la mia campagna elettorale come un lavoro di squadra puntando sia sui molti giovani che  mi hanno dato una mano che sui riferimenti che avevo in provincia, persone con le quali ho condiviso anche esperienze amministrative. Sonoi andato in luoghi dove da tempo il Pd mancava e sono contento di notare che ia geografia dei miei voti rappresesentia l ’intero territorio bresciano.

Gianbattista Ferrrari che ha fatto una difficile compagna elettorale dalla clinica nella quale è ricoverato da febbraio verrà con lei a Milano, mentre non è riuscito a spunatre il secondo mandato Arturo Squassina…

Il partito della città ha adottato la candidatura di Ferrari che è stato ed è persona autorevole e riconoscibile, mentre Arturo Scquassina ha comuque ottenuto un buon risultato intercettando un elettorato che è un suo bagaglio  e non è scontato fosse del Pd. Ora sarà compito del partito non dispederlo e dargli voce.

Quali sono a suo parere le cause del forte astensionismo che ha caratterizzato queste elezioni regionali?

 A dispetto della diffusa critica che intravede nelle segreterie dei partiti il luogo da dove vengono catapultati parlamentari, senatori e comunque, in generale, gli eletti  mi ha abbastanza sorpreso l’elevata percentuale degli astenuti nelle uniche elezioni dov’era possibile esprimere una preferenza e quindi votare le persone. Detto questo, credo che in questa campagna elettorale si sia parlato poco dei problemi della gente, i cittadini si possono disinteressare della politica, ma non viceversa.

Che riflessi avranno su Loggia e Broletto queste elezioni?

La Loggia ne esce certamente consolidata, mentre per quanto riguarda il Consiglio Provinciale è in atto una sorta di rimpasto in Giunta dopo l’elezione di Mauro Parolini che gestiva un assessorato molto importante per l’intera provincia, un assessorato di  rilievo anche in termini di competenze della Regione. Ma l’impressione che ho del Broletto è di uno stallo con il quale il Pd dovrà trovare i mezzi per confrontarsi affinchè riparta l’azione amministrativa.

Federica Papetti

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1 COMMENT

  1. GIRELLI chiacchiera a ruota libera,ed un pò a vanvera.Dopo l\’acquisizione del posto in Regione sembra un Monsignore con bocca scucita..Intanto in Provincia il PD tende a sfaldarsi.A Manerbio e dintorni un pò di bella Gioventù,ha annunciato il passaggio al partito di Tabacci e Rutelli.Molti Circoli giovanili bassaioli,seguono Giovanni Braga,il figlio del mitico Mario, che stanno facendo armi e bagagli perchè stufi di eterne ingessature imposte da una classe dirigente eternamente statica e ritualmente sempre in ritardo nella elaborazione e altrettanto presente nel far
    nel far mancare linea ed ossigeno a nuove idee.Solo il PD Cittadino di De Martin sembra serrare le file.Bisinella:un fiasco annunciato e magari fosse un fiasco di vino!Bisinella potrebbe,magari, ubriacarsene per dimenticar tutti questi guai in arrivo… e cercati.Girellone,aria da contadino con scarpe grosse e cervello fino,ormai nell\’agognato Pirellone, si preoccupa di…. Arturo Squassina mummificato dalla sconfitta personale che è sconfitta ddella sua parte ormai sempre non più inserita .Vecchia cianfrusaglia persa già in partenza nonostante la difesa di Bragaglio e Corsini.La rivolta giovanile nel PD si sta allargando dalla bassa agricola verso Lonato ed il Garda.E nel frattempo CACCIARI già elabora progetti di formazione politica per conto di DELAI,RUTELLI ,TABACCI. Aspettiamo il resto… che a Girelli poco interesserà:Lui ha ottento ciò che voleva e resterà comunque soddisfatto anche sce casa dovesse crollare. Salut!, Demeure caste et pure! (da FAUST di Gounoud).

  2. Questo Antilisca mi sembra uno conosciuto… Comunque Girelli ha ragione: quei giovani del Pd che sparano sul partito non sono gli stessi che hanno ottenuto dal partito candidature, posti sicuri, assunzioni in società pubbliche e via dicendo? In alcuni casi non hanno nemmeno mai lavorato nella vita e vengono a far la predica????

  3. Il PD bresciano ha dimostrato che è un partito rappresentativo di una valida alternativa al centrodestra, con una proposta politica seria e chiara.
    In città si è difeso bene, in Provincia meno.
    Il risultato di Girelli e Ferrari a cui devono andare i complimenti di tutti è notevole, come notevoli sono state le preferenze portate a casa da Arturo Squassina e Maffeis. Questi ultimi devono essere ringraziati insieme agli altri candidati per il fatto di essersi sbattuti come pochi a girare la Provincia in lungo e in largo pur sapendo che la loro elezione era quantomeno difficile e improbabile.
    Il segretario provinciale Bisinella ha messo insieme una squadra variegata, giovane ma con esperienze significative di amministratori al proprio interno, con rispetto della territorialià anche extra-capoluogo e credo che ci dimostrerà di essere un segretario caparbio e capace.
    Il PD ha possibilità di crescere e lo deve fare, senza rassegnarsi a una demagogia imperante in troppe forze politiche che gridano una cosa e ne fanno un\’altra.
    http://angelobergomi.blogspot.com

  4. Bergomi esprime tesi interessanti ed apprezzamenti,che si possono condividere,specialmente quelli su chi si è impegnato in una campagna elettorale molto dura e impossibile contro un fronte destrorso arrogante e manovratore,per proprio vantaggio,delle istituzioni pubbliche.Che il PD possa tornare ad una opposizione fruttifera è la mia speranza, pari a quelle di Pico.

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