I colori dell\’ospedalino dei bimbi

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    I colori dell’ Ospedalino dei Bambini

    Dopo decenni di discussioni – a breve – si costruirà dentro la cinta degli Spedali Civili il nuovo Ospedalino dei Bambini già battezzato “cubo bianco”.

    Tutti gli specialisti che ho incontrato si sono espressi per un ospedale pediatrico all’interno di un ospedale generalista per adulti. Non fosse altro perché apparecchiature diagnostiche sempre più sofisticate e costose vanno utilizzate il più possibile. Ma sopratutto perché molte malattie “adulte” trovano origine sin dalle prime ore di vita e comunque non si fermano certo alla maggiore età.

    Parrebbe buon senso e sana amministrazione, eppure c’è ancora chi crede che le cure dedicate all’infanzia abbiano bisogno d’immobili separati dalle eccellenze ospedaliere pubbliche di Brescia.

    Dal Gaslini di Genova a Londra, da Padova a Parigi, alla fine le cure migliori per mio figlio le ho trovate nel reparto di Chirurgia Pediatrica di Brescia. Sia quando era nella sede di via Vittorio Emanuele sia da quando è al quarto piano che si affaccia su piazzale Spedali Civili.

    Per noi in ventiquattro anni la qualità non è stata data dalle murature, pur importanti.

    La differenza l’hanno fatta le competenze di certi medici, certi infermieri, certi ausiliari che hanno permesso a mio figlio di diventare adulto nonostante la complessità della malattia. Nomi e cognomi che porterò per sempre nel cuore. Persone speciali che hanno fatto ciò che dovevano con passione e umanità, senza borbottare ne lamentarsi dei tanti, troppi, forse inaccettabili, disservizi.

    Quello che non ha funzionato è una progressiva lottizzazione da parte di alcune “sensibilità politiche” che dai consigli d’amministrazione e dagli uffici contabili sono via via salite nei reparti, spartendosi direzioni sanitarie, specialisti, perfino capisala e infermieri. 

    Mentre per decenni si discuteva dove costruire nuovi edifici, nessuno si è preoccupato di costruire un percorso condiviso che premiasse esclusivamente la professionalità.

    Sarebbe ora che si smettesse di discutere della “cornice” e si cominciasse finalmente a dipingere un “nuovo quadro” con i colori sgargianti del merito, delle competenze, della passione per la ricerca verso nuove frontiere della medicina.

    Se ciò avverrà, discutere di come il “cubo bianco” s’integrerà con l’intera struttura del Civile sarà cosa utile e perfino agevole.

    Gianluigi Fondra – Mompiano

     

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