Diego Ardigò, sindaco di Tremosine, alto Garda bresciano, è stato messo agli arresti domiciliari. Contro di lui le accuse di peculato, falso e abuso di ufficio, truffa aggravata e violazione al Testo unico in materia edilizia. Le indagini, svolte nell’arco di un anno dai carabinieri di Salò e di Limone del Garda, hanno dimostrato come Ardigò fosse coinvolto nei reati commessi come funzionario della Comunità montana del Parco Alto Garda bresciano. Le prove a suo carico sono state trovate grazie alle perquisizioni dei militi, permettendo così, di contestargli 46 capi d’accusa. Sono stati indagati anche 3 legali rappresentanti di società appaltatrici di opere pubbliche e un impiegato della Comunità montana.
era ora, è da anni che noi abitanti soffriamo di tanti abusivismi, speriamo controllino altri comuni limitrofi
SI, SPERIAMO SIA SOLO L\’ INIZIO E CHE LA GIUSTIZIA ARRIVI FINO IN FONDO. E SPERIAMO NON SI FERMI A TREMOSINE MA PROSEGUA ANCHE CON IL COMUNE DI LIMONE S/G.E ORA DI FINIRLA E I CITTADINI ONESTI DEVONO COMINCIARE A PARLARE USCIRE ALLO SCOPERTO E FARLA PAGARE A QUESTA GENTE CHE PENSA DI AVERE TUTTI I DIRITTI DI AGIRE SULLA PELLE DEGLI ALTRI.
IO PERSONALMENTE COMINCIERò DA ORA A LOTTARE AFFINCHE\’ QUESTI PARASSITI VADANO NEL POSTO CHE MERITANO E SPERO COME ME TANTI ALTRI INIZINO A FARLO.
Credo che i sindaci dei comuni limitrofi abbiano tanti scheletri negli armadi quanti ne aveva Ardigò. Probabilmente lui ha \"pestato i calli \" a qualcuno e quindi è stato scaricato….
Basta guardarsi intorno e vedere la devastazione delle sponde del Garda per capire che l\’avidità , la stupidità e la miopia sono doti comuni a molti amministratori di questa zona un tempo fra le più belle d\’Italia.