Don Marco, interviene il vescovo

0

Con una lunga lettera il vescovo di Brescia Luciano Monari ha voluto intervenire sulla vicenda di don Marco Baresi, l\’ex vicerettore del seminario condannato a sette anni e mezzo di carcere con l\’accusa di pedofilia. Due i passaggi più significativi:

"Avevo espresso fiducia in don Marco e avevo speranze grandi in una sua assoluzione. Mi affidavo anche al diritto biblico che dice: ‘Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni.’ (Dt 19,15) Naturalmente il diritto moderno usa altri parametri; il testo del Deuteronomio non invalida la diversa valutazione dei giudici, ma mi spinge a custodire una cautela grande. Non ho perso ancora la fiducia serena nella dimostrazione di innocenza di don Marco: continuano a motivarmi le tante testimonianze di affetto e di riconoscenza da parte di coloro che lo hanno conosciuto e frequentato a lungo”.

E la lettera continua:

"Tuttavia ho a che fare con una precisa sentenza di condanna che inevitabilmente ricade su di me e su tutto il nostro presbiterio e ci chiede una risposta. Quale? Soffriamo inevitabilmente la vergogna per un fatto grave che ci viene imputato e la vergogna è uno dei sentimenti più difficili da sopportare. Abbiamo il timore che la gente possa farsi di tutti noi un’opinione negativa, che ci condanni impietosamente e questo ci brucia”.

 

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. Meno male che il diritto moderno si basa su altri parametri.
    Non c\’è SOLO una vittima come testimone, c\’e anche il materiale pedopornografico.
    Questo materiale cosa ci faceva nel computer di un don?
    Cosa provava a guardare quelle immagini?
    Faceva anche lui una ricerca?
    Chi si può arrogare il diritto di stabilire a priori che la voce di una sola vittima non ha valore o che la voce di un don ha più valore?
    Quando poi la vittima è un minore, ma se è proprio su questo che giocano i pedofili, prendono il debole e l\’indifeso.
    A me basta il materiale pedopornografico…a che titolo si detiene certa roba?
    CHI SALVA UN SOLO BAMBINO SALVA IL MONDO e non mi importa di quanti altri possano dire che a loro non ha fatto niente, anzi, potrei solo dire meno male.
    Dopo la conferma della condanna certe dichiarazioni fanno ancora del male. Tuttavia non è un male soffrire per la vergogna, meglio però se sofferta in silenzio.
    Meglio toglierli la toga…intanto…
    E toglietevi quelle magliette…non è una gara di squadra…

  2. Ai tempi della bibbia internet non c\’era, e il copioso materiale pedopornografico è una prova…quindi siamo a due!

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome