Don Abbondio abita ad Adro

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    Don Abbondio abita ad Adro

     

    «… Il bene non fa rumore e in questi giorni, in cui di rumore ce n’è fin troppo, ci siamo più che mai proposti di non lasciarci tirare per la giacchetta da nessuna parte e venire così strumentalizzati…»

    Sono parole sottoscritte dai sacerdoti di Adro il 18 aprile scorso. Una dura scomunica verso il parrocchiano che aveva ripianato le rette di alcuni debitori della mensa scolastica. Purtroppo l’equidistanza dei preti franciacortini è durata poco.

    L’11 settembre scorso, inaugurando il nuovo plesso scolastico, il sindaco Danilo Oscar Lancini ha pronunciato queste frasi che mi sono preso la briga di trascrivere, errori grammaticali compresi:

    «All’interno delle aule, di tutte le aule, vedrete dei crocefissi… Sono… (applausi)… Questi crocefissi non per il valore economico e artistico altissimo che hanno, perché sono crocefissi di padre Costantino Ruggeri.

    Ma dico, non per quello, sono stati avvitati e non si possono più togliere nel muro, ma perché non si sa mai che qualche d’uno possa venire in mente di spostarlo, magari dietro la cartina… Ecco, sono avvitati e non si possono toccare… (applausi)

    Dobbiamo ringraziare la Parrocchia, perché la parrocchia – assieme ad altre famiglie – ha contribuito ad acquistare questi crocefissi che sono veramente preziosi anche sotto il punto di vista economico perché essendo fusioni in bronzo argentato… ed evidentemente hanno un costo non indifferente… quindi, grazie alla parrocchia che ha fatto… ».

    Frasi pronunciate dinanzi al parroco don Gian Maria Fattorini e che non ha dissentito. Anzi, nel tacere, ha confermato che i crocefissi – a detta di Lancini preziosi principalmente perché ricchi di velature d’argento – erano una donazione della parrocchia.

    Offerta condivisa, dunque. Esibita, rivendicata, cedevole verso il potente di turno che ha strattonato “per la giacchetta”. Una contraddizione che non farà piacere al benefattore che dal pulpito era stato biasimato per la sua compassione.

    Oggi – più dei simboli politici nella scuola pubblica – mi ferisce la remissività di sacerdoti che hanno benedetto in aggiunta ai chiodi del Calvario i più tecnologici e inamovibili “Fischer”.

    Una bestemmia che rinnova il trapassare di quelle carni non tre, ma sei volte! Un gesto ostentato che all’aceto della spugna somma consapevolmente della benzina.

    Anche sul simbolo “oggetto-fisico” si è varcato il confine.

    Non rientrava certo nei registri di Costantino Ruggeri creare arte sacra da destinare a strumentalizzazioni politiche. Con questa provocazione è stata offesa anche la sua fama. Architetto e scultore nato ad Adro è stato allievo dello scultore Luciano Monguzzi. Artista fra gli artisti, ha conosciuto Manzù, Fontana, Sironi, Carrà, Le Corbusier. Sia da frate sia da scultore amava citare Dostojevskij nel dire: “Solo la bellezza salverà il mondo”.

    Con la sua arroganza il sindaco di Adro ignora che la bellezza non si può “murare viva” alle pareti.

    La bellezza è spirito libero, che sorvola fra gli animi miti, nel mezzo di coscienze indulgenti. La bellezza è sempre all’opposto di soprusi e discriminazioni.

    Ormai la cattiveria del primo cittadino di Adro ha varcato i confini della provincia offuscando l’immagine dei bresciani. Sarebbe ancor più grave che ciò avvenisse in compagnia del ritratto manzoniano di un prete che “non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno… infine aveva accettato di viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”.

    Per i credenti delle nostre terre è il momento di raddrizzare la schiena e opporsi alle angherie degli emissari di quel moderno Don Rodrigo che nel dirsi padano, ci deruba della meraviglia del color verde.

     

    Gianluigi Fondra, Mompiano

     

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    1 COMMENT

    1. Giusto ieri si dibatteva in quel meraviglioso posto che è la base scout di Piazzole a Gussago con Don Corazzina, Don Bertoni e la Pastora della chiesa Valdese a Brescia di questi temi.
      Molto bene fai carissimo Gigi ad alzare la voce sull\’inerzia, sulla finta indifferenza, molto vicina alla collusione, di coloro che dal pulpito predicano di vangelo e carità cristiana adattandole a piacimento al potente di turno….se non fosse fortunatamente per tutti risorto quel Cristo si rivolterebbe nella tomba.

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