Una cura dimagrante per ridurre al minimo le spese in parte corrente, il tutto per racimolare 15 milioni di euro, non ridurre i servizi, non vendere alcun "gioiello di famiglia" e non sforare il patto di stabilità.
Ieri durante la seduta del Consiglio Comunale l\’assessore Fausto Di Mezza ha indicato la via da seguire, che è suppergiù la stessa di un anno fa quando ancora non era passato a Roma l\’emendamento salva-Brescia. Ora vengono rispolverati i provvedimenti ideati allora (oltre a non spendere gli assessorati saranno chiamati a accelerare la riscossione dei crediti e a mettere in atto forme di pagamento modulate con i fornitori) e con i risparmi già messi in atto si dovranno recuperare "solo" 8 milioni su 15. Il problema si ripresenterà però l\’anno prossimo, e allora sì che sarà probabile la vendita di partecipazioni o di immobili del comune.
Forme di pagamento modulate con i fornitori?!! Allora lo stesso vale anche per i nomadi che devono pagare le bollette: anche loro possono mettere in atto forme di pagamento \"modulate\"?