La badante è morta per annegamento

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    Come ipotizzato in un primo momento (sul corpo non sono stati rilevati segni di violenza o ematomi) la donna ucraina trovata sabato mattina nel Mella all’altezza di Ponte Crotte è morta per annegamento.

    L’autopsia condotta ieri presso l’ospedale Civile di Brescia ha appurato che nei polmoni di Alina Krasno Koutka c’era acqua, e che è stata la causa della morte giunta per asfissia. Capitolo chiuso dunque per quanto riguarda la causa di morte, rimangono moltissimi gli interrogativi circa la dinamica dell’annegamento. Gli inquirenti hanno confermato che la badante ucraina non ha lasciato alcun biglietto d’addio nell’abitazione dove risiedeva con l’anziana che accudiva, in via Tiboni a Urago Mella. 

    Un po’ di sospetti aleggiano nell’aria, si dice che nei giorni precedenti la morte la donna fose particolarmente silenziona e rabbuiata, triste. Ma certo non è una prova del fatto che si possa essere suicidata. Oggi probabilmente saranno pronti gli esami tossicologici che stabiliranno se la donna avesse ingerito alcool o altre sostanze. Quando arriverà il nulla osta per il funerale i familiari di Alina potrebbero decidere di portare la salma in Ucraina.
    a.c.

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