Servizio idrico, legge da cambiare

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    “Una legge così deve essere cambiata profondamente. A partire dal fatto che non è vero che i Comuni vanno ad acquisire un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito della Consulta, soprattutto rispetto a prima. Non solo, cioè, i Comuni non hanno più potere, ma perdono la titolarità del servizio idrico integrato”. E’ questo il commento di GianAntonio Girelli e Gianbattista Ferrari, consiglieri regionali del Pd, rispetto al progetto di legge approvato dalla Giunta regionale sul servizio idrico.

    “Intanto va ricordato come siamo arrivati a questo punto – proseguono Girelli e Ferrari –. Regione Lombardia, come le altre regioni italiane, ha dovuto presentare una proposta di legge in attuazione a un articolo della Finanziaria 2010, approvata il 23 dicembre 2009, scaturito da un emendamento, presentato dalla maggioranza, che di fatto sopprimeva le Aato (Autorità d’ambito territoriale ottimale), non producendo alcun risparmio, come sarebbe stato nelle intenzioni del proponente, ma addirittura problematizzando la gestione del servizio”.

     

    E tutto questo cosa comporta? “L’espropriazione della titolarità dell’affidamento del servizio ai Comuni – proseguono i due esponenti del Pd –, che vengono solo parzialmente tutelati dal progetto di legge approvato dalla Giunta lombarda. Secondo aspetto, il modello di governo previsto dal nuovo soggetto, l’Ufficio d’ambito della Provincia, non è sufficientemente rappresentativo delle realtà territoriali. Dal nostro punto di vista, cioè, deve essere maggiormente partecipato dagli enti locali. E parliamo dei Comuni”.

     

    Girelli e Ferrari ricordano che sabato 13 novembre 2010, dalle 10, in piazza Duca d’Aosta, proprio davanti al Pirellone, sede di Regione Lombardia, si terrà una manifestazione organizzata dal Coordinamento regionale dei Comitati acqua.

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