Come spesso avviene in queste tristi storie di solitudine, sono stati i vicini di casa a dare l’allarme, messi in guardia dall’odore nauseabondo che usciva dall’appartamento che dava sul loro pianerottolo. Nessun parente, nessun amico si era ancora rivolto alla polizia o ai carabinieri per denunciare l’assenza del sessantenne che è stato trovato privo di vita nella propria abitazione al nono piano della torre Cimabue a San Polo.
I vicini dell’uomo nel pomeriggio di sabato hanno chiamato i pompieri invitandoli a sfondare la porta dell’appartamento dal quale usciva un odore di morte. I pompieri hanno purtroppo confermato le supposizioni: l’inquilino era privo di vita ormai da diversi giorni. E’ stato trovato con le vene dei polsi recise, il coltello utilizzato era ancora vicino al corpo. Il magistrato non ha nemmeno aperto un fascicolo: non si sono trovati segni di effrazione e in casa c’erano il denario dell’uomo ei suoi effetti personali. Il caso è "solo" un episodio di solitudine e infelicità.
a.c.