Senegalese morto in cella, Paroli e Rolfi: “Attendiamo le verifiche della magistratura”

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    In merito all’interrogazione presentata al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, da parte dei parlamentari bresciani del Partito Democratico sulla morte del 36enne senegalese Saydou Gadiaga (leggi qui), sono intervenuti il sindaco di Brescia, Adriano Paroli e il vicesindaco Fabio Rolfi: “Innanzitutto desideriamo confermare da parte di tutta l’amministrazione comunale stima nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e fiducia sul loro corretto operato. Sappiamo bene come agisce il comando provinciale e possiamo solo prendere atto di come si sia sempre distinto per professionalità e competenza. In merito a questa brutta vicenda – proseguono sindaco e vicesindaco – crediamo sia quanto meno appropriato attendere l’esito dell’autopsia e delle verifiche della magistratura prima di esprimersi. Per questa ragione troviamo inopportuna la solita interrogazione parlamentare dei deputati bresciani del PD che, in assenza di informazioni precise e dettagliate, suona come una preventiva condanna nei confronti dell’Arma dei Carabinieri che in queste situazioni dovrebbe invece sentire la vicinanza delle istituzioni”.

    La morte del 36enne risale a domenica mattina (leggi qui). L’uomo era stato fermato venerdì sera perché non aveva ottemperato a un foglio di via del questore. Nei giorni scorsi la comunità senegalese aveva espresso perplessità su quanto accaduto e aveva chiesto di fare chiarezza sulla vicenda (leggi qui).

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    1 COMMENT

    1. Come al solito i due della foto hanno parole di compiacimento solo per le forze dell\’ordine, per quel povero disgraziato arrestato senza aver commesso nessun reato, solo perché nero, senza permesso, disoccupato e ammalato, neanche una parola di compassione. Questi sono i nostri rapprenentanti!

    2. il poveretto, malato d\’asma, ha passato la notte in una cella non riscaldata. il freddo scatena le crisi d\’asma e l\’ipotesi al momento più accreditata è che sia morto per una crisi d\’asma.

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