Il 26 dicembre 2009 uccise con una coltellata alla gamba, che portò al dissanguamento, il coinquilino. A distanza di un anno la conferma della pena: 16 anni di carcere, 14 per l’assassinio (preterintenzionale) e due per l’attività di spaccio, condotta tra l’altro in collaborazione proprio con la vittima.
Yazidi Faouzi non è più uscito dal carcare dal giorno dell’arresto, quando venne trovato ancora in stato confusionale dai carabinieri che furono allertati dai soccorritori chiamati dallo stesso assassino. Il giorno prima, la sera di Natale, lui e il coinquilino Ben Didane Macram, per motivi mai chiariti del tutto, ebbero un violento litigio. L’omicida fu trovato con diverse ferite su volto e mani, la vittima con un solo taglio, ma letale, alla gamba. Un taglio inferto con un lungo coltello da cucina che provocò la recisione dell’arteria femorale, che portò al dissanguamento nella notte. Yazidi non si rese nemmeno conto del pericolo di morte, era ubriaco e sotto l’effetto di hashish, come la vittima.
Il pm Lara Ghirardi aveva chiesto 16 anni e 4 mesi per l’omicidio, ridotti a 14 per la preterintenzionalità.