Il Made in UE ancora bloccato. Massetti (Confartigianato): “Siamo preoccupati”

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    “Non abbiamo il tempo per gioire di una bella notizia, l’approvazione della legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari, che già dobbiamo affrontare una tegola ancora più grossa”, questo il commento a caldo di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, alla notizia che Francia ed Ungheria hanno detto stop al decreto attuativo della legge sul “made In”, Comunitario. Una frenata che costringe l’Italia a modificare il testo trasmesso a Bruxelles entro il 18 aprile. “Il problema è che i pareri negativi dei due Paesi, rendono il decreto inapplicabile almeno per un altro trimestre”, continua Massetti. Se da un lato l’Unione Europea dovrebbe adeguarsi alle esigenze dei cittadini per tutelare il loro diritto alla corretta informazione sui prodotti che acquistano. Del resto ciò avviene ovunque nel mondo, tranne che in Europa. Dall’altro alcuni paesi si oppongono proprio a questo principio, sostenendo che le disposizioni del made In non siano conformi al diritto dell’Unione, poiché ostacolano la libera circolazione dei prodotti all’interno del mercato dell’Unione Europea. Se questa battaglia dovesse andare ancora per le lunghe, a rimetterci sono le aziende che lavorano meglio. In primis quelle bresciane, continua Massetti. La professionalità e la qualità sono state la base dello sviluppo economico della nostra economia. Oggi le imprese soffrono anche e soprattutto per una concorrenza internazionale, che spesso gioca con carte non del tutto trasparenti, o che infonde al consumatore false aspettative o certezze. “La salita non è ancora finita, ma non molliamo la presa”, conclude Massetti.

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