Per Ersilia anche l’accusa di riduzione in schiavitù

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    Ersilia e i suoi 17 adepti dovranno rispondere anche del reato di riduzione in schiavitù. E’ questa la novità più importante emersa nell’udienza preliminare in vista del processo vero e proprio. Oltre ai reati di associazione a delinquere, maltrattamenti e sequestro di persona un’altra tegola si abbatte sulla "santona", che se viene condannata, rischia di passare in carcere dagli otto ai vent’anni.

    Perché riduzione in schiavitù? Perché gli ospiti della Casa del Pellegrino, una sorta di comunità di recupero, erano costretti sotto docce gelate, erano costretti a mangiare i propri escrementi o il proprio vomito, erano costretti a stare giorni interi in stanze completamente buie, o addirittura messi sotto terra fino a far sbucare solo la testa. Le pressioni psicologiche pare fossero pazzesche, degne del peggior film horror.

    Mentre gli avvocati di parte civile esultano per il nuovo capo di imputazione, quelli della difesa sono pronti a dare battaglia. Il 1° febbraio prenderà il via il processo.

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