La Procura di Brescia: “I clandestini non saranno più arrestati”

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    Gli immigrati clandestini presenti sul territorio bresciano non rischiano più di essere arrestati. Lo ha deciso la Procura di Brescia applicando una direttiva europea del 2008, in realtà non ancora recepita dallo Stato italiano (nonostante abbia avuto due anni di tempo per farlo). Fatto sta che, in caso di fermo, gli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno e che non abbiano abbandonato il territorio nazionale entro 5 giorni dalla notifica di espulsione, verranno immediatamente liberati perché per la procura di Brescia l’arresto in questo caso è illegittimo. Nei giorni scorsi Il procuratore della Repubblica Nicola Maria Pace ha inviato ai due procuratore aggiunti, Fabio Salamone e Sandro Raimondi, e a tutti i sostituti una circolare in cui affrontava il problema e indicava la linea che gli sarebbe piaciuto applicare. I magistrati si sono trovati per discuterne e hanno deciso all’unanimità: basta arresti sul territorio bresciano per la violazione dell’articolo 14 della legge Bossi-Fini.  

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    1 COMMENT

    1. finalmente un provvedimento di giustizia che distingue tra delinquenti e irregolari. quante persone sono in carcere solo perchè irregolari senza aver commesso alcun delitto? fuori i clandestini dalle galere e dentro i politici corrotti e puttanieri!!!

    2. Questa è una battaglia di civiltà e sottoscrivo quanto detto prima: un conto è un delinquente, un conto è un irregolare! Come si può arrestare una persona solo perché non ha un pezzo di carta che gli permette di stare in italia (anche se magari lavora da anni in ditte italianissime). Bene ha fatto la procura di Brescia! Bravi!!

    3. D’accordo arrestarli era un’ingiustizia, ma nessuno ci spiega come verranno trattati coloro che sono clandestini, non hanno un lavoro, ne possibilità di vivere. Avranno il diritto di non essere espulsi? E allora….?

    4. giusta domanda giust.ino. guardi che molti degli irregolari in realtà lavorano. bisognerebbe pensare ad un percorso di integrazione per chi lavora.

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