Materiale radioattivo, l’allarme del Codisa: “Ora basta, la situazione è grave. Paroli e Vilardi si attivino subito”

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"Adesso basta!". Non nasconde la sua preoccupazione il Comitato Difesa Salute e Ambiente di San Polo dopo aver letto del materiale radioattivo uscito dall’Alfa Acciai e "scoperto" in Sardegna. "Se verrà confermato il fatto rilevato che camion che trasportavano le scorie dell’impianto fumi dello stabilimento di San Polo evidenzino la presenza di radioattività" si legge in una nota diffusa in serata dal Co.Di.Sa. "è una cosa incredibilmente allarmante e di una gravità senza uguali. Trovare la radioattività alla fine di un ciclo produttivo significa mancanza di capacità di intercettarla all’ingresso da parte dell’azienda. La possibilità che chissà quanti quintali di prodotto finito siano stati contaminati e chissà quanti milioni di metricubi sono stati emessi dai camini dell’Alfa acciai con presenza di sostanze radioattive è un fatto GRAVISSIMO" continua la nota del comitato ambientalista "che evidenzia nelle migliori delle ipotesi l’inefficienza e l’incapacità nel gestire una realtà delicata e complessa, fortemente impattante sulla salute umana. E’ già la seconda volta che si verifica questa grave mancanza da parte dell’Alfa Acciai e che un carico contaminato venga accettato e passi all’interno di tutto il ciclo produttivo prima che qualcuno lo rilevi" ricorda la nota. "E’ lecito allora il dubbio che sia successo altre volte? A noi non note?" 

Infine l’appello alle istituzioni. "Il Codisa chiama a rapporto il Sindaco Paroli, l’ Assessore all’ Ambiente Vilardi e tutte le istituzioni a convocare l’ OSSERVATORIO ALFA ACCIAI già domani, e chiede che lo stesso da martedì fino alla fine della vicenda sia continuativamente attivo e coinvolto in tutti i passaggi di verifica necessari. Il tutto in funzione di mettere in atto tutte le azioni necessarie alla riduzione dell’ impatto di questa Azienda sull’ambientale e sulle persone. La salute" conclude la nota "non è un bene di pochi, ma di tutti coloro che abitano nel quartiere, di tutti coloro che onestamente lavorano nell’acciaieria e che da troppi anni subiscono inacettabili ingiustizie".

 

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