Le imprese bresciane vanno in missione in Turchia

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    Continua la proficua collaborazione fra AIB e Pro-Brixia avviata lo scorso anno con la prima missione di sistema in Russia.

    “Quest’anno – spiega Alberto Pasotti vice presidente di Aib per i rapporti economici – abbiamo deciso di partire per la Turchia, convinti dagli ottimi risultati che il Paese ha realizzato nel corso del 2010. A questo occorre aggiungere che le imprese straniere che decidono di investire in settori strategici in Turchia godono di importanti riduzioni nella pressione fiscale e che negli ultimi 7 anni le privatizzazioni hanno toccato i 50 miliardi di dollari; infine, l’OCSE ha stimato per il 2010 una crescita del PIL pari all’8,23%, un risultato estremamente positivo in linea con quelli di altri paesi emergenti”.

    “La Turchia – aggiunge Alberto Pasotti – rappresenta anche un “ponte” strategicamente importante per l’Asia Centrale, con tutte le carte in regola per mediare fra realtà, culture e popoli diversi, uniti da un unico comune denominatore, lo sviluppo del business e del commercio internazionale.

    Tutto ciò le ha fatto guadagnare l’appellativo di “Cina d’Europa”; le imprese bresciane non possono certo permettersi di restare fuori da un mercato così promettente. Per questo abbiamo voluto che la prima missione di AIB per il 2011 fosse organizzata proprio in questo Paese”.

    Si tratterà di una serie di incontri d’affari bilaterali (B2B) con controparti turche selezionate, organizzati in collaborazione con Pro-Brixia che si terranno ad Istanbul dal 9 all’ 11 maggio. La missione è aperta a tutti i settori merceologici e la data ultima di iscrizione è il 18 febbraio.

    Le aziende che aderiranno all’iniziativa avranno quindi un’agenda di appuntamenti mirati che si terranno in un luogo opportunamente attrezzato.

    Grazie alle agevolazioni concesse da AIB e dalla CCIAA di BS, il costo per le PMI è estremamente ridotto, infatti, tutto compreso, è di 400 €.

    Per informazioni contattare Nicoletta Ghizzi-Viganò di AIB (030.2292.331; [email protected]).

     

    OUTLOOK MACROECONOMICO DELLA TURCHIA

    In seguito alla crisi finanziaria che ha colpito il Paese nel 2001, la Turchia ha adottato una serie di riforme fiscali e finanziarie previste dal programma di recupero stabilito con il Fondo Monetario Internazionale. Queste riforme, rileva il Centro Studi di AIB, hanno rafforzato le basi dell’economia turca e accompagnato la crescita fino al 2009, anno in cui le condizioni economiche mondiali e una politica fiscale restrittiva hanno comportato una flessione del PIL pari al 4,7%. Tuttavia tali riforme hanno consentito una riduzione dell’inflazione (ai livelli minimi negli ultimi 34 anni) e l’abbattimento del debito pubblico al di sotto della soglia del 50% del PIL. Nel corso del 2010 il Paese ha sperimentato una veloce fase di recupero grazie alla ripresa delle esportazioni e l’aumento della produzione industriale.

    Lo stock di investimenti esteri in entrata ammonta a 174 miliardi di dollari, con una riduzione dei flussi in entrata causata perlopiù dalla recente crisi che ha colpito profondamente i Paesi europei, principali investitori nel Paese.

    Fonte: CIA.

     

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