Chiari ricorda il carabiniere Massimo Urbano

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    Questa mattina alle 09.00 nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Chiari, alla presenza degli zii, del Sindaco di Chiari e del Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Marco Turchi il Cappellano Militare Capo Monsignor Lionello Toresani ed il Parroco di Santa Maria Maggiore hanno concelebrato una Messa in ricordo del Carabiniere Scelto Medaglia d’Oro al Valor Civile Massimo Urbano caduto nell’adempimento del dovere il 7 marzo 2000. Presenti alla Cerimonia anche i Sindaci dei Comuni della Compagnia di Chiari, il gonfalone della Città di Chiari e del Comune di Urago d’Oglio, rappresentanze delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri con le Bandiere, tutti i Comandanti delle Stazioni della Compagnia di Chiari e una rappresentanza di Carabinieri dei vari reparti. Quel 7 marzo di 11 anni or sono, nelle prime ore della mattina, due vetture risultate rubate con a bordo cittadini dell’est non si fermavano al posto di controllo sulla strada statale 11. Ne nasceva un inseguimento ed una delle due vetture provocava un incidente stradale a seguito del quale il Carabiniere S. Urbano decedeva e l’altro militare di pattuglia rimaneva ferito mentre si salvavano fortunosamente i componenti dell’altro equipaggio chiamato a dare manforte. Massimo Urbano, nato nel 1972 in provincia di Foggia, dopo una breve esperienza alla Stazione di Trenzano era stato trasferito al Nucleo radiomobile di Chiari dove in più occasioni aveva dato prova di professionalità e umanità non comuni guadagnandosi in breve tempo la stima di superiori e colleghi.

    Nel giugno del 2001, ad un anno dalla tragica scomparsa, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito alla Memoria la Medaglia d’Oro al Valor Civile nel corso della Festa dell’Arma in piazza di Siena a Roma.

    Un cronista di una testata locale in un articolo apparso in quei giorni ha scritto: “ Massimo Urbano non c’è più ed è un eroe che non volevamo, uno sguardo in meno sulla nostra vita, una sicurezza in meno per le nostre strade, una sicurezza in meno per i suoi colleghi, un’assenza che sarà perpetuamente irrealizzabile per una madre, un padre, una famiglia, una donna che lo amava. Rivolgergli un grazie è troppo poco. Come soffiare tra i rami di un albero secco sperando che torni a gemmare. Abbiamo i polmoni pieni … Grazie Massimo”     

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