Anche se i dubbi erano pochi, la Diocesi di Bergamo, guidata dal “nostro” vescovo monsignor Francesco Beschi, ha confermato che il corpo recuperato in una canalone della Corna Trentapassi è quello di don Matteo Diletti, sacerdote 39enne scomparso lo scorso settembre.
Don Matteo fece perdere le sue tracce poco prima della che la Cassazione confermasse le accuse per pedofilia. L’auto che utilizzava per i suoi spostamenti, la peugeot del fratello, venne ritrovata a Vello. Dopo numerose battute di ricerca nei dintorni, don Matteo era appassionato di montagna, i volontari impegnati hanno gettato la spugna. Lunedì il ritrovamento, casuale, del corpo e ieri il riconoscimento da parte della diocesi degli effetti personali trovati addosso al cadavere.