Materne paritarie, Girelli (Pd) e Quadrini (Udc) d’accordo: servono più fondi

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    Sono 3069 le scuole d’infanzia in Lombardia e accolgono circa 276mila bambini. Di questi il 57% frequenta le 1768 scuole paritarie diffuse su tutto il territorio. Sono realtà importanti, apprezzate dagli utenti e gestite in accordo con i Comuni, che oggi sono messe a dura prova da tre fattori: il congelamento dei fondi statali fermi dal 2001, i forti tagli esercitati in questi anni a danno dei comuni e l’acutizzarsi della crisi economica. Difficoltà che stanno mettendo a rischio un numero rilevante di queste scuole che non riescono più a far fronte ai costi crescenti. In Consiglio regionale si sta profilando una proposta in loro favore che vede tra i promotori i consiglieri regionali bresciani Gianni Girelli, del Pd, e Gianmarco Quadrini, dell’Udc, i quali hanno depositato una mozione che ha raccolto adesioni in entrambi gli schieramenti.

     

    “Oggi le scuole dell’infanzia statali sono sostenute dallo Stato per 6mila euro ad alunno, mentre lo Stato destina agli alunni delle paritarie circa 512 euro. La Regione dovrebbe integrare in modo decisamente più consistente di quello che sta facendo – sostengono Girelli e Quadrini –. Infatti, in questo momento, la Lombardia passa alle paritarie un contributo medio di 68 euro a bambino all’anno, mentre se prendiamo altre regioni del nord le cifre si alzano: il Piemonte 228 euro a bambino, il Veneto 155, il Friuli 130, l’Emilia 94, la Toscana 125 più 7mila euro per ogni bambino disabile e la Liguria 65 euro più 3750 euro a bambino disabile”.

     

    Le scuole dell’infanzia paritarie lombarde, nonostante il ruolo che hanno in Comuni e quartieri delle grandi città dove spesso soddisfano interamente l’esigenza educativa infantile del territorio, altro non prendono, soprattutto in un momento come questo, dicono Girelli e Quadrini: “Anzi, incontrano sempre maggiori difficoltà a causa del congelamento dei fondi statali fermi al 2001, dei forti tali esercitati in questi ultimi anni ai trasferimenti ai Comuni che impediscono loro di mantenere il sostegno alle scuole materne, dell’acutizzarsi della crisi economica”.

     

    Nella mozione i due consiglieri regionali chiedono proprio che Giunta e assessore “mettano in campo interventi efficaci e adeguati, riconsiderino l’intero status dei contributi provenienti da Regione Lombardia, prevedano uno stanziamento ad hoc per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili e intervengano presso il Governo nazionale al fine di applicare l’esenzione del pagamento dell’Irap previsto per le cooperative sociali anche alle scuole materne paritarie senza fini di lucro”.

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