Una spesa da 20 milioni di euro, coperta in parte (6 milioni e 700mila euro) da fondi regionali, e il Comune di Brescia si tiene l’Arici Sega (che nessun acquirente ha voluto: 3 i bandi andati a vuoto) e ne ricava 76 alloggi a canone sociale o moderato con 100 posti auto e cantine. Ma non è tutto: il quartiere dopo l’abbattimento dei tre edifici principali verrà ridisegnato anche per quanto riguarda la viabilità, con la realizzazione di piste ciclabili, la risistemazione di via Arici, via Fiorentini e via Manziana, la realizzazione di alcuni negozi di vicinato e un parchetto da 9mila metri quadrati.
Oltre agli appartamenti (61 a canone sociale, 15 a canone moderato) nell’area che verrà edificata si ricaveranno 21 camere per la convivenza di persone non completamente autosufficienti, giovani madri o donne sole, un “punto famiglia” e tre sale a disposizione delle associazioni.
Tempistiche? Labolani, Bianchini e Maione assicurano: due anni e tutto sarà pronto.