Istigazione all’odio e minacce al Papa, revocati gli arresti ai sei marocchini

    0

    Il tribunale del riesame di Brescia ha revocato gli arresti ai sei marocchini indagati con l’accusa d’istigazione all’odio. I sei erano stati arrestati lo scorso 25 febbraio dalla Digos della questura di Brescia (leggi qui); in un caso la custodia cautelare era avvenuto in carcere – dove uno dei sei era detenuto per altra vicenda – e in altri cinque ai domiciliari. Nei confronti di tre di loro il tribunale del riesame ha disposto l’obbligo di dimora, gli altri sono stati rimessi in libertà. Tra coloro che comunque rimangono destinatari di un provvedimento cautelare anche il marocchino che era in possesso di un libretto su cui era scritto che bisognava “punire il papa per aver convertito Magdi Allam” (leggi qui la reazione del giornalista). L’immigrato, unico destinatario della custodia cautelare in carcere per istigazione all’odio, era già detenuto con l’accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia. Ora rimane quindi in carcere solo per questo procedimento.

    La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

    1 COMMENT

    1. Ma come??? Dopo solo tre settimane sei pericolosissimi terroristi sono stati rilasciati così???? Non è che forse nella conferenza stampa la questura ha esagerato un po’??? L’ "incitamento alla discriminazione e/o alla violenza per motivi, razziali, politici o religiosi" sarà pure roba schifosa, ma è altra cosa rispetto al terrorismo…in questo senso condivido il commento di cinquepalmi al primo link..

    2. come ho già detto: verrà sempre troppo tardi il giorno in cui metteremo fine al brutto vizio della conferenza stampa a tutti i costi, che innesca un cortocircuito mediatico-giudiziario in cui la tendenza a enfatizzare dilaga. Bisogna fermare un sistema in cui funzionari troppo ambiziosi cercano di costruire carriere a colpi di grandi operazioni e grandi risalti mediatici

    Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

    Per favore lascia il tuo commento
    Per favore inserisci qui il tuo nome