Sfratto sempre più vicino

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    Come anticipato da bsnews.it (leggi qui) la strada che porta allo sfratto della sede di Magazzino 47 è assolutamente in discesa. Sembrano pochi ormai i dubbi circa il destino del centro sociale cittadino, anche se in vicende come queste ci si può aspettare qualsiasi cosa. A sentire il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Fabio Rolfi parrebbe che sia solo questione di tempo, ma l’amministrazione vuole veramente arrivare allo scontro con il centro sociale?

    Dalle colonne del Giornale di Brescia in edicola stamane l’avvocato difensore del Magazzino, Sergio Pezzucchi: «Sono sorti alcuni problemi: l’area, essendo compresa nel Sito Caffaro, deve essere sottoposta a bonifica da Pcb e diossine. Ma in Lombardia non esistono discariche idonee allo smaltimento di tali rifiuti. Il progetto è stato quindi rivisto e validato il 5 ottobre 2010 dal Settore Ambiente. Il 7 dicembre ci è arrivata l’intimazione di sfratto. Quel che sorprende sono quindi i tempi di azione, tanto più che il centro si è reso subito disponibile a pagare la differenza (stimata in 20mila euro – ndr) tra le mensilità non versate e il valore dei lavori accordati (30mila euro)».

    Rolfi invece: «Quegli affitti non sono mai stati pagati, ci sono quindi tutte le condizioni per poter procedere in base al pronunciamento del giudice. Tanto più che nell’ambito del piano di recupero di via Milano c’è la possibilità di ripensare complessivamente una riqualificazione di quell’area, a partire dal parco di via Nullo e dal vicino polivalente, fino ad un incremento della disponibilità di alloggi dedicati all’emergenza abitativa. Oggi è importante risolvere in modo chiaro la questione dell’utilizzo improprio degli immobili pubblici in funzione di un’efficienza che è sempre mancata. La voce del centro sociale deve cioè restare presente in città, ma come tutti i gruppi e le associazioni che fanno sensibilizzazione politica possono trovare la loro sede in locazioni private e non in immobili pubblici a canone convenzionato».

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    1 COMMENT

    1. …continui qui la discussione iniziata nell’altro post. secondo me una città come Brescia debba garantire spazi di aggregazione ANCHE a movimenti come il Magazzino 47. Mi si dice: non a spese dei contribuenti. Va bene. Infatti io dico: mettiamo a posto i conti, il comune si faccia pagare quello che gli spetta. MA IL VERO NODO credo sia un altro e cioè: formalmente il comune ha ragione. quindi può sfrattare il magazzino. ma è giusto sbarazzarsi così di uno spazio di aggregazione ed espressione? non è anche questo voler limitare gli spazi di democrazia, tappando la bocca a chi la pensa in modo diverso da noi (ME COMPRESA)? al comune serve quello spazio: e allora non può sedersi attorno a un tavolo con quelli del centro sociale e trovare una soluzione concertata, studiare insieme una soluzione che non porti a uno scontro ideologico? PS: facevo queste riflessioni anche per quel che riguarda le moschee…

    2. scusate, ma non potete fare come tutte le associazioni normali che utilizzano spazi provati come sede??
      perchè dovete occupare uno spazio della collettività?

    3. Non è vero che "tutte" le associazioni usino spazi privati: in moltissimo casi è proprio il Comune che mette a disposizione propri spazi, spesso a prezzi del tutto simbolici. Quello in questione, un ex magazzino comunale, non è "occupato", ma oggetto di un contratto che prevede il pagamento di un affitto. Rispetto al canone di affitto, come normalmente succede quando l’affittuario esegue opere che sarebbero a carico della proprietà, era stato concordato uno scomputo: le opere non si sono ancora potute eseguire perchè non si trova la discarica in cui conferire il terreno contaminato dal pcb. Tutto questo lo si legge negli articoli qui pubblicati. Se poi la questione è che quelli del magazzino stanno sulle palle a qualcuno, allora è un altro discorso. Inutile scrivere, inutile leggere; si decide sulla base della simpatia…

    4. Su questo si può certamente discutere, se lo si vuole fare. Se invece, come dicevo, si vuole procedere sulla base di affinità personali è un altro discorso.

    5. Iovine ha ragione. Il magazzino è un luogo di aggregazione, vi si svolgono concerti e feste. Come, ad esempio, alla Nave di Harlock: struttura del Comune, messa a disposizione di un’associazione privata che ha speso dei soldi per la ristrutturazione dell’immobile, a scomputo sul canone di affitto. Lo ripeto, se poi si vuol dire che i frequentatori della Nave sono vestiti bene e quindi sono simpatici, mentre quelli del Magazzino sono vestiti male e quindi antipatici, lo si faccia. Ma resta sempre un altro discorso. Con la nota, se dovesse servire, che non frequento il Magazzino ed il 99% delle cose che fanno e dicono non lo condivido.

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