Duomo, la protesta degli immigrati continua. Solidarietà da sinistra

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    Per il secondo sabato consecutivo si sono recati in Prefettura, e per la seconda volta non hanno ottenuto di incontrare il Prefetto, né hanno avuto risposte alle loro sollecitazioni riguardo al rilascio del permesso di soggiorno. Un gesto forte di protesta era nell’aria, e sabato si è puntualmente verificato: il capannello di immigrati di ritorno dalla Prefettura si è recato in piazza Paolo VI, gli immigrati si sono seduti sui gradini del Duomo e hanno esposto manifesti che spiegano ai cittadini bresciani la loro condizione di clandestini in attesa del permesso di soggiorno.

    A sentire le loro parole la speranza in seguito al pronunciamento del Consiglio di Stato, che un po’ di settimane fa ha di fatto sconfessato la legge che prevede l’espulsione e il provvedimento di rigetto per gli immigrati irregolari, era tanta, così come la delusione e la consapevolezza che niente in fondo è cambiato. I giovani immigrati sui gradini del Duomo, con il beneplacito del Vescovo Monari, chiedono pacificamente di avere il permesso di soggiorno, chiedono di poter avere un lavoro regolare (senza permesso questo è impossibile, tutto ciò che possono fare è lavorare in nero, e spesso sono gli industriali a impiegarli in fabbrica), chiedono di poter tornare dalle loro famiglie, nei paesi d’origine, senza il timore di non poter fare ritorno in Italia.

    Promettono di andare avanti fino a che non avranno risposte. Ieri hanno ricevuto la visita, e la manifestazione di solidarietà, di Claudio Bragaglio, consigliere Pd, e Mirko Lombardi, coordinatore di Sel.

    Coma la stanno prendendo i bresciani? Ieri fuori da messa nessuno si è lamentato “ufficialmente”. Molti però hanno mugugnato, va bene la protesta se i motivi sono seri, ma non fuori dal Duomo. Il vescovo non è della stessa opinione.
    a.c.

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