Per il D’Annunzio Molgora non abbandona l’idea del turistico

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    Quando sembrava chiaro ormai a tutti che la vocazione del D’Annunzio fosse il logistico, le parole del presidente della Provincia rimescolano un po’ le carte.

    Più che una scelta esclusivamente strategica, quella di puntare sul traffico merci è stata una condizione che è stata imposta dal mercato. Ora che anche Montichiari può permettersi di offrire ai vettori il carburante ad un prezzo concorrenziale (grazie alla condotta che arriva direttamente da La Spezia, attiva da pochi giorni) sembrava che la vocazione alle merci si rafforzasse ancor di più, e invece durante la Commissione Bilancio del Broletto è emerso che la pista turistica non verrà abbandonata. Certo non bastano le buone intenzioni: serve una strategia ben precisa, e il presidente Molgora è convinto che uno spazio di manovra ci sia, senza però rubare passeggeri né a Verona né a Bergamo. Come allora? Inventandosi nuovi mercati, nuove rotte e nuovi bacini di clienti. Certo la storia recente dell’aeroporto dimostra che non è semplice, tutte le rotte inaugurate sono statechiuse dopo pochi mesi, ma Molgora considera il turistico ancora strategico.

    In merito al recente accordo firmato con Verona e Trento tutti i consiglieri, anche di minoranza, si dicono ottimisti; un po’ più di cautela invece riguardo all’ingresso di Sea: accordi commerciali quelli sì, ma non necessariamente Milano deve diventare socio. 

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