I primi 60 controlli su frutta e verdura effettuati dallo Zooprofilattico su merci transitate dall’Ortomercato sono stati effettuati. L’esito è negativo: ciò che arriva sulle tavole dei bresciani è sicuro.
I cittadini di Brescia e provincia non hanno certo bisogno di rassicurazioni: il consumo di frutta e verdura in questi giorni non è assolutamente diminuito, sintomo che la gente non si fa intimorire da psicosi collettive (parzialmente motivate) che avvengono al di là delle Alpi. Per rafforzare i già numerosi e costanti controlli su ciò che arriva presso l’Ortomercato sono stati effettuati in poco tempo 60 controlli alla ricerca del batterio E.Coli, e tutti hanno dato esito negativo. L’attenzione che in un primo momento si era concentrata sui cetriolisi è trasferita sui germogli di soia (consumati poco in Italia rispetto alla Germani), ma pare che nemmeno quella sia la causa delle contaminazioni. I prodotti in transito da Brescia sono italiani al 99%, una ulteriore garanzia di sicurezza (per ora in Italia non si è verificata alcuna contaminazione, e non c’è nessuna vittima).
Si brancola nel buio in Germania, dove le vittime sono arrivate a 20, e l’Unione Europea è investita dalla polemiche per l’esiguità dei fondi destinati a risarcire i coltivatori colpiti dalla "minaccia" poi rivelatasi fasulla: solo 150 milioni di euro (quando solo in Italia i danni ammonterebbero a 100milioni, il valore dei cetrioli buttati al macero per timore che fossero contaminati).