(a.t.) Finita – un po’ miseramente – l’avventura del Correntone, in Loggia sono nuovamente partite le grandi manovre per ridefinire i rapporti di forza all’interno del Pdl. E la grande protagonista di questo requilibrio è Mariastella Gelmini. Dopo la “separazione” con il gruppo Romele e quello di Nicoli, infatti, il ministro sembra essere diventato sempre di più l’interlucutore dell’asse Cl-An a Palazzo Loggia. A dimostrarlo sono i nuovi numeri della variegata geografia del gruppo. Di cui i gelmiani – forti della recente “acquisizione” del capogruppo Achille Farina – sono ormai i primi azionisti. Una posizione che potrebbe ulteriormente rafforzarsi con l’arrivo di alcuni incerti (in particolare alcuni ex nicoliani, che – sentiti telefonicamente – hanno nicchiato sulla loro attuale posizione). Certo è, nel frattempo, che tra i gelminiani il tasso di scontenti nei confronti del sindaco è particolarmente elevato: Angelo Piovanelli, infatti, viene dato da tempo tra i “dissidenti”, mentre Farina non ha mancato di criticare anche pubblicamente Paroli su alcune scelte e Roberto Toffoli viene indicato dai rumors come uno dei nuovi insofferenti. Un quadro in movimento, che promette di portare sviluppi subito dopo l’estate. E che non potrà non essere tenuto in considerazione in occasione di un eventuale rimpasto di giunta.
LA GEOGRAFIA ATTUALE DEL PDL IN LOGGIA
CON CL/PAROLI (2): Luigi Gaggia; Mariangela Ferrari.
EX AN (1): Andrea Ghezzi (ex An).
CON GELMINI (4): Angelo Piovanelli; Achille Farina; Roberto Toffoli; Marco Toma.
CON NICOLI (1): Mariachiara Fornasari.
CON ROMELE (0): –
CON PERONI (1): Marco Salvo.
NON COLLOCABILI (4): Giorgio Agnellini; Giovanni Francesco Acri (Acri? Nicoli? Paroli?); Mauro Magoni (Nicoli? Gelmini?); Gaetano Visconti (Nicoli? Gelmini?).
FUORIUSCITI (1): Luigi Recupero.
IN GIUNTA: Adriano Paroli (Cl/Paroli); Paola Vilardi (Cl/Paroli); Mario Labolani (Paroli/An); Andrea Arcai (Paroli/An); Maurizio Margaroli (Gelmini); Fausto Di Mezza (Nicoli); Giorgio Maione (Peroni); Claudia Taurisano (indipendente).
Un partito, cento idee diverse. Ma poi conta solo quella del Kapò
E il buon Maione? Ve ne siete dimenticati?
EBBENE SI’, OSSERVATORE QUANDO SI COMPIE ONESTAMENTE IL PROPRIO LAVORO SENZA URLA E SGOMITATE ANCHE BRESCIANEWS SI DIMENTICA DI MENZIONARLO FRA GLI ASSESSORI
un articolo davvero interessante…
Ma come è possibile che qualcuno non sappia dove collocarsi?
mi gira la testa…
13 persone 14 posizioni…. un vero partito
E poi si domandano perché il Pdl perde i referendum. Sinceramente non capisco come faccia a reggersi ancora in piedi questo partito senza congressi e (ormai) senza leader.
ma l’articolista si è fatto una canna prima di andare al computer? ma sa di quello che parla oppure è come si raccontava che il correntone era la maggioranza?
Poi ci sono i due presidenti e i consiglieri delle circoscrizioni!!!
Ops, tre, dimenticavo il piccolo figlio dell’assessore!
QUEST’ULTIMO UN GENIO, SE NE SENTIVA LA MANCANZA DEL FIGLIO DELL’ASSESSORE
Il figlio dell’assessore è l’unico politico del PDL che si da veramente da fare. Tutte le altre sono solo chiacchiere e distintivi.
fantapolitica…
però c’è qualcosa che non torna!
A ME TORNA TUTTO
I commenti delle 14.38 e delle 15.10 non sono miei.
D’ora in poi aggiungerò (r).
ma scusa osservatore… perché se ci tieni tanto non ti registri il nickname?
Propongo questa riclassificazione:
Adriano Paroli (CL); Paola Vilardi (CL); Mario Labolani (AN); Andrea Arcai (AN); Maurizio Margaroli (Gelmini); Fausto Di Mezza (Nicoli); Giorgio Maione (Peroni); Claudia Taurisano (Paroli/indipendente).
Ma siamo sicuri che tra qualche mese gli assetti rimarranno questi??? Rimpasto in arrivo…….
Sei anime all’interno di un partito che non è un partito,siamo messi bene
Io sinceramente non so chi votare a questo punto. La sinistra mai, la Lega non mi piace, ma il Pdl così non lo voto di certo!!!!
Non è vero che ci sono 4 NON collocabili. Ci sono 4 che vogliono stare con i piedi in 4 scarpe.
vi immaginate cosa succederà nel pdl senza berlusconi? la torre di babele…
Mamma mia che arrivi presto il 2013! Per mandarli a casa. Ma che confusione…
Non è confusione. E’ democrazia e libertà. Meglio dell’intruppamento della sinistra, tutti allineati e agli ordini.
Recupero ha fatto bene ad uscire dal PDL, denunciando la confusione che regna nel partito.Adesso è libero di esprimere le proprie idee senza che queste siano preventivamente vagliate dai capi tribù.
Che delusione questi consiglieri comunali del PDL,invece di interpretare e rappresentare i bisogni dei cittadini Bresciani rappresentano il potere della Gelmini, Nicoli, Peroni e CDL.
dissidenti? macchè… è tutto un magna magna, una messinscena per finire sui giornali… è il loro giochino che prima o poi finirà
paroliani, gelminiani, labolaniani, arcaiani, peroniani, fariniani, ma che è , la saga degli alieni?
certo è davvero divertente leggere tutte le "cavolate" che consiglieri e assessori "mascherati" scrivono su questo sito. La politica è certamente un’altra cosa!!!
Se recupero fosse una persona seria si dimetterebbe da consigliere. Solo allora potrei prenderlo in considerazione. Ma siccome non lo è, continuerà a fare il furbetto coi suoi ricattucci politici.
Beh, certo, se il ministro Gelmini è in forte ascesa, siamo proprio a posto!!!!
Se una TORTA del genere (bocciata TRE volte di fila all’esame di procuratore nonostante gli aiutini) è la speranza del PDL non siamo alla frutta, siamo all’amaro!!!!!
Divisioni, divisioni, solo divisioni. Basta!!!!! Si guardi ai problemi della città e non al potere dentro al PdL!!!!! Basta!!!!!
Credo che di fronte alle dinamiche interne dei partiti non ci si debba stupire e nemmeno assumere un atteggiamento "virginale". Dentro ad ogni organizzazione si sviluppano dinamiche di potere, più o meno visibili all’esterno. E questo vale, dall’altra parte, per il Partito Democratico. Nella Democrazia Cristiana, le lotte erano nei corridoi fuori dalle sale in cui si svolgevano i congressi. Oggi i media amplificano ogni starnuto del politico di turno.
In giunta e comune sono lontani anni luce dai veri problemi dei cittadini bresciani che delusione per chi li ha votati e non può essere di consolazione sapere che forse la sinistra avrebbe fatto peggio;,abbiamo vinto in tutte le circoscrizioni,in comune in provincia regione e politiche nazionali,non abbiamo scuse a giustificazione di questo immobilismo.
Così facendo saremo destinati ad un lungo periodo d’opposizione.
Purtroppo hai ragione e ribadisco: se il nostro futuro è la Torta Gelmini vuol dire che ci piace bottigliarci sui cosiddetti come il buon Tafazzi.
do pignattiellu piculu chiù picca pipi cappinu.
bonario.