Santa Giulia, visite guidate serali per riscoprire il tesoro Unesco

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    Da pochi giorni il complesso museale di Santa Giulia è entrato a far parte del patrimonio Unesco. Per questa occasione speciale da mercoledì 13 luglio e per i successivi tre mercoledì sera, saranno organizzate visite guidate dedicate ai Longobardi nel Museo di Santa Giulia. Sarà l’occasione per ritornare nella chiesa di San Salvatore, una delle testimonianze esistenti più importanti dell’architettura religiosa altomedievale cuore della candidatura.

     

    Le visite guidate si terranno mercoledì 13, 20, 27 luglio e mercoledì 3 agosto.
    Visita guidata primo gruppo ore 20.30
    Visita guidata secondo gruppo ore 21.30
    Ingresso ridotto 4 euro

    Prenotazione obbligatoria.

    Per informazioni e prenotazioni: 
    tel. 030.2977834; [email protected] 
    Museo di Santa Giulia, via Musei 81/b
    www.bresciamusei.it 

    Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che oltre a Brescia include anche Cividale del Friuli, Torba-Castelseprio, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento e Monte Sant’Angelo, comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, sparse dal nord al sud della penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati longobardi. 
    Dei luoghi longobardi iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Brescia vanta la maggiore estensione, costituita dal complesso monastico di Santa Giulia e dall’area archeologica del Capitolium. Questa è stata inserita su espresso suggerimento dell’ICOMOS (International Council of Monuments and Sites) quando la candidatura, presentata nel gennaio 2008, è state rivista e implementata. er l’Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista, confermando per il nostro paese la posizione di primato all’interno di essa. I beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, sono, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura longobarda nel momento del suo apice. Essi rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico ed architettonico delle gentes Langobardorum che, come noto, si espressero in forme monumentali solo dopo il loro stanziamento in Italia, a seguito di un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord-est europeo.
     
    Il complesso monumentale di San Salvatore-Santa Giulia di Brescia è uno straordinario palinsesto architettonico che ingloba il monastero femminile edificato dal duca di Brescia Desiderio, con la moglie Ansa, nel 753, prima di diventare re. Il monastero, che disponeva di strutture per l’accoglienza dei pellegrini e per l’alloggio dei poveri, rivestì un ruolo fondamentale nella società dell’epoca, sia come riferimento religioso, sia dal punto di vista politico ed economico. La sua importanza non diminuì dopo la caduta dei Longobardi: la ricchezza delle sue dotazioni e il suo alto prestigio portarono nei secoli a nuovi importanti interventi architettonici, che ampliarono il complesso desideriano sino ad arrivare alla struttura attuale che comprende, oltre a tre chiostri di diversa epoca, la chiesa romanica di Santa Maria in Solario, il coro quattrocentesco e la chiesa cinquecentesca di Santa Giulia. Attualmente l’intero complesso, frutto di uno splendido intervento di recupero e valorizzazione, è sede del Museo della Città, che ospita le più alte testimonianze artistiche della lunga storia di Brescia e del suo territorio.

     

     

    Nella vicina area archeologica del Capitolium sono ancora visibili gli edifici più antichi e più significativi della città romana: una sequenza di santuari di età repubblicana (II-I secolo a.C.), il Capitolium (73 d. C.), il teatro (I-III secolo d. C.), il tratto del lastricato del decumano massimo.  Sui resti di età romana si leggono inoltre le tracce della presenza longobarda, costituite prevalentemente da strutture produttive e sepolture. In questa zona ben circoscritta della città si legge quindi una stratigrafia ininterrotta di testimonianze che si estendono dal II secolo a.C. sino all’Ottocento particolarmente ricca e articolata. Nel 1830 nel Capitolium inoltre fu posta la sede del Museo Patrio, primo museo cittadino a inaugurare la vocazione museale di quest’area.

     

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