Trasporti, Legambiente contro gli aumenti: “Troppi ritardi e servizio non all’altezza”

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    Legambiente contro gli aumenti tariffari previsti nel trasporto pubblico a partire dal prossimo 1° agosto. L’associazione ambientalista punta il dito in particolare contro il gestore unico (Trenord) e la qualità del servizio. Secondo Dario Balotta, esperto di trasporti di Legambiente, i ritardi sono ancora troppi e troppo elevati per poter chiedere tariffe più care.

    Ecco il comunicato completo:  

    Nel decennio trascorso le risorse pubbliche trasferite al trasporto ferroviario sono cresciute più che proporzionalmente rispetto all’offerta. I 233 milioni di euro spesi nel 2001 da Stato e Regione diventati 376 nel 2010 con un aumento del 61%. In pratica, è come se su ogni cittadino lombardo pesassero 40 euro di “tassa ferroviaria”, come risorse prelevate dal gettito fiscale. Nello stesso periodo le società ferroviarie si sono unificate in un unico monopolio a diretto controllo regionale, producendo un aumento di offerta di servizi molto minore delle entrate derivanti da contributi pubblici e da tariffe, a loro volta aumentate del 51%: 30 punti più dell’inflazione registrata.

    “Sono esplosi i costi per effetto di una gestione sempre più monopolista dei due vettori ferroviari (FS e FNM) trasformati in unica concentrazione societaria con TRENORD – afferma Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – ma il servizio continua a non compiere quel salto di qualità diventato un’esigenza sempre più impellente: il ritardo ferroviario è la vera emergenza su cui la Lombardia dovrebbe concentrare i suoi sforzi, per migliorare l’infrastruttura e ridurre le inefficienze e gli sprechi avvicinandoci agli standard delle regioni europee simili a noi per densità di popolazione e produzione industriale”.

    Questi dati rendono inaccettabile la decisione di aumentare il costo dei biglietti: le tariffe lombarde sono elevate rispetto alla qualità del servizio offerto, anche nel confronto, a parità di reddito pro-capite, con il resto d’Europa. Certo, la copertura dei costi con le tariffe è bassa, ma non perchè sono basse le tariffe, bensì perché sono elevati i costi di produzione dei servizi ferroviari. “L’aumento tariffario tanto caro a Cattaneo finirà con l’allontanare utenti dal servizio pubblico e produrre un beneficio finanziario minore delle attese – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – ma soprattutto, se non si mette mano alle prestazioni, non farà che alimentare le inefficienze del sistema. La Lombardia deve darsi altri obiettivi, coerenti con le politiche di lotta all’inquinamento, alla congestione stradale e alle emissioni di CO2: il miglioramento del servizio deve passare da un aumento di efficienza entro un obiettivo di raddoppio degli utenti del trasporto collettivo, spostando flussi di mobilità dalla strada alla ferrovia”.

     

    Analisi contributi e  offerta  servizio ferroviario lombardo

     

     

    2001

    2010

    Variazione

    Contributi statali e regionali

    milioni di Euro

    233 (1)

    375.9 (1)

    +61,%

    Offerta

    milioni di treni-km

    29 (2)

    37.8 (3)

    +30,%

    Contributo

    chilometrico

    €/treno-km

    8

    10

    +24,%

    Inflazione

     

     

     

       +21 %(4)

    Incremento tariffario*

     

     

     

    51%

    Fonti: ELABORAZIONI LEGAMBIENTE LOMBARDIA 

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