(da.bac.) Sono serviti ben 18 mesi, ma ora via Triumplina sembra davvero quel boulevard europeo più volte evocato dall’amministrazione comunale per ridisegnare le vie che circondano il metrobus cittadino. I lavori sono andati avanti per step funzionali: pezzo dopo pezzo la via è stata rimessa a nuovo e nei giorni scorsi anche l’ultimo tassello – vale a dire la sistemazione della nuova rotonda all’incrocio con via Conicchio – è stata ultimata. L’intervento nel suo complesso ha riguardato 1300 metri d’asfalto, da via dello Stadio a via Montelungo, con ben 5 rotonde (via Stadio, via Casazza, via Conicchio, via Zola e via Montelungo). Gli attraversamenti pedonali sono stati dotati di pavimentazione tattile per ipovedente e di illuminazione dedicata per le ore notturne.
Sul lato est è presente un’ampia pista ciclo-pedonale in asfalto colorato e ben protetta; sul lato opposto, invece, i ciclisti potranno percorrere la controstrada. Grande cura è stata poi riservata al verde, con piantumazioni, arbusti e fiori che fanno assomigliare alcuni tratti a piccoli giardini. Rivista anche l’illuminazione e lo smaltimento delle acque.
Il risultato è una via più ordinata e fluida, con le due corsie per senso di marcia ben delimitate, dove il traffico (ben 27mila veicoli al giorno) riesce ad essere smaltito senza troppi disagi anche nelle ore di punta. Costo totale: 4,9 milioni di euro (1,4 recuperato da un finanziamento regionale).
“Si tratta della prima opera complementare del metrobus” ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Mario Labolani. “E’ costata molto, ma è una delle vie urbane più trafficate di Brescia, la porta d’accesso da e per la Val Trompia. Siamo molto soddisfatti del risultato perché ora la strada è davvero di livello europeo. Basta ricordarsi come era prima per rendersi conto del cambiamento”. I lavori erano partiti nel novembre 2009 e sono terminati nei giorni scorsi. “18 mesi possono sembrare tanti” ha aggiunto Labolani “ma abbiamo sempre tenuto aperta la via e lavorato con attenzione per non creare disagi”.
Boulevard? c’erano delle mura di protezione della città in quella zona?
Le piste ciclabili sono sotterranee?
Se va avanti così surclassa l’opera di Bruno Boni, alia Ciro l’asfaltatore che per fare tutto quello che sta facendo Labolani in soli 3 anni di assessorato ce ne ha impiegati 30 e più! Chissà come mai tutto questo protagonismo nei famigerati lavori pubblici?